Celeste Pin il viola e il gialloblù li conosce molto bene. L’ex difensore, infatti, con le maglie di Fiorentina e Verona ha trascorso la maggior parte della sua carriera di calciatore. In maglia gigliata ha messo insieme 200 gettoni distribuiti in nove stagioni prima di collezionarne 129 in quattro campionati con la casacca dell’Hellas. Domenica le due squadre saranno di fronte l’una all’altra in un’interessante sfida, promettente sul piano dello spettacolo e impreziosita sulla sfondo da un gemellaggio tra tifoserie tra i più longevi. «Domenica si affrontano due squadre in ottima salute – esordisce – che in questo campionato hanno fatto vedere un ottimo calcio». Merito sicuramente anche di Italiano e Tudor. «Senza alcun dubbio – commenta – si tratta di due tecnici che stanno facendo molto bene, dotati di personalità e con un carattere forte e definito. Hanno dimostrato grande capacità nella gestione dei rispettivi gruppi, dove non ci sono campioni ma tanti ottimi giocatori. Sulla carta, quindi, ci sono tutte le premesse per assistere a una partita piacevole. Sarà un incontro aperto a qualsiasi risultato».
I viola si presenteranno in campo con ancora addosso la tremenda delusione per la sconfitta patita nel finale della semifinale di andata di Coppa Italia contro la Juventus e potrebbero pagare qualcosa in termini di scorie non solo fisiche ma anche mentali. «Al di là di un esito finale sicuramente immeritato – è il suo commento – che, peraltro, incide negativamente sulle possibilità di conquistare l’accesso alla finale nel ritorno a Torino, non credo che questo possa avere ripercussioni sulla squadra viola tanto da condizionarne il rendimento contro i gialloblù. In questa stagione la Fiorentina ha sempre mostrato grande capacità di reazione dopo le sconfitte, riuscendo sempre a risollevarsi ogni volta che si è imbattuta in un risultato negativo. Credo sarà così anche questa volta. Anzi me lo auguro. Proprio per questo sono convinto di vedere una bella partita».
La vicenda Vlahovic, accusato di “alto tradimento” dai tifosi viola ha riportato alla luce quella specie di “maledizione” che riappare ogni volta che un giocatore della Fiorentina passa alla Juve. È successo recentemente con Chiesa, ma il più clamoroso fu sicuramente quello di Roberto Baggio, vicenda che Pin ha vissuto da vicino. «La storia – precisa – allora fu, però, diversa in quanto Roberto non avrebbe mai voluto lasciare Firenze. Purtroppo furono i Pontello a decidere la sua cessione, scatenando le proteste di tutta la tifoseria».
Il pensiero finale lo dedica ai colori della sua carriera: «Il destino ha voluto che trascorressi la maggior parte della mia carriera di calciatore con due maglie le cui tifoserie sono gemellate tra di loro da tantissimi anni. Sono stato bene sia a Firenze che ha Verona, due piazze che mi hanno gratificato molto e dalle quale ho avuto veramente tanto».