“Non ho mai parlato di Ca’ del Bue per il quale non esiste alcun progetto di riattivazione dell’impianto di incenerimento. Il Cda di Agsm ha invece approvato un investimento per utilizzare Ca’ del Bue per la produzione di biomasse da rifiuti organici, attraverso la creazione di un nuovo digestore che non prevede alcuna combustione”. Ha preso carta e penna il presidente di Agsm Daniele Finocchiaro per allontanare ogni equivoco sulla vicenda dell’impianto. ”In merito ad alcune notizie, riportate dalla stampa”, si legge in una nota urgente, “mi preme sottolineare quanto segue a chiarimento del contesto e dei contenuti espressi”. E così spiega. “Sono stato invitato ad Univerò per parlare ad una platea di studenti della mia carriera manageriale e dei possibili suggerimenti per il loro percorso professionale. In coda a questo abbiamo parlato di energia e territorio. In quel contesto, ho affrontato il tema dell’economia circolare e di come sia importante la sensibilizzazione delle nuove generazioni su riciclo e raccolta differenziata per minimizzare il volume dei rifiuti da trattare e smaltire. Senza mai citare Agsm, ma parlando a titolo personale- ha aggiunto- ho sostenuto che lo smaltimento è e sarà fondamentale soprattutto dopo il 2030. Quando cioè la direttiva europea imporrà una percentuale massima di rifiuti conferiti in discarica pari al 10%. In quest’ottica, oggi le tecnologie prevedono l’utilizzo di termovalorizzatori a impatto ambientale pari quasi a zero. Su questo tema ho evidenziato agli studenti quanto sia importante basare le scelte sul metodo scientifico, piuttosto che su posizioni non suffragate dal rigore dei dati”.