Dopo l’innovativa stagione 2020, che per la prima volta ha portato il palcoscenico dell’opera al centro dell’Anfiteatro, anche per il 2021 Fondazione Arena presenta una stagione che rilegge in maniera tecnologica gli imponenti spazi areniani, in una nuova narrazione che vuole idealmente abbracciare tutta la bellezza italiana avvalendosi della collaborazione con eccellenze museali, espositive, artistiche e culturali di tutto il Paese.
Il progetto, grazie alla fusione tra le Arti dell’intero Paese, ha assunto un valore culturale significativo tale da ottenere il patrocinio del Ministero della Cultura, per la prima volta nella storia del Festival: un riconoscimento che suggella questo percorso inedito e congiunto della Fondazione Arena di Verona con le più rappresentative istituzioni culturali della Penisola. L’iniziativa inoltre è stata fortemente sostenuta anche dalla Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, nella persona del suo Direttore Vincenzo Tiné, che ha coinvolto diverse Istituzioni culturali della Regione Veneto al fine di valorizzare il patrimonio culturale e artistico anche del nostro territorio.
Seimila sono i posti a sedere affidati dalle Autorità a Fondazione Arena per la realizzazione del festival; capienza che pone l’anfiteatro veronese come sempre al primo posto tra i teatri d’Europa. Mercoledì 26 maggio alle ore 10 la Biglietteria centrale riaprirà le porte ai nuovi spettatori e contestualmente alla ripresa delle vendite online. Per rispettare i distanziamenti sanitari, Fondazione Arena sta dando priorità a tutti gli spettatori già in possesso di un biglietto, eventualmente proponendo una ricollocazione dei posti nel caso di esaurimento disponibilità in un singolo settore.
A presentare le novità il sovrintendente e direttore artistico Cecilia Gasdia, il sindaco Federico Sboarina, Stefano Trespidi, vicedirettore artistico della Fondazione e il direttore generale Gianfranco De Cesaris.
L’elemento di novità più significativo è dunque il coinvolgimento di alcune tra le maggiori Istituzioni culturali del mondo: anch’esse profondamente segnate dalla pandemia, tornano a vivere a cielo aperto nella suggestiva cornice areniana. Ciascuna di esse darà infatti uno specifico contributo all’interno della drammaturgia di un’opera, in una equilibrata sintesi tra l’iconografia, la tecnologia di 400 mq di ledwall e gli elementi di scenografia che caratterizzeranno i singoli allestimenti. Proprio per valorizzare la potenza visiva delle nuove tecnologie impiegate, il gruppo creativo areniano si avvale della collaborazione di D-WOK, coordinata da Paolo Gep Cucco, massima compagnia italiana nella creazione di entertainment e video design per grandi eventi sportivi e teatrali, dalle cerimonie di campionati mondiali alle più recenti prime del Teatro alla Scala trasmesse in mondovisione.
Ogni titolo del calendario avrà dunque il suo riferimento e la sua matrice d’ispirazione in una o più eccellenze espositive del patrimonio italiano e della Città del Vaticano.
Per Aida invece Fondazione Arena ha individuato il proprio partner narrativo ideale nel Museo Egizio di Torino.
In Nabucco entrerà in campo la collaborazione con il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara.