Rispetto alle criticità sollevate in via Frà Giocondo per i lavori di realizzazione della filovia e in seguito alla richiesta da parte del Comune ad Amt di valutare l’ipotesi di modifica del progetto, l’azienda ha analizzato e valutato attentamente ogni possibile soluzione alternativa. Amt ha stilato una relazione tecnica che dimostra come non sia tecnicamente possibile attuare le varianti richieste, che tra l’altro comporterebbero uno spostamento dei lavori al 2020 con un ritardo di un anno su un cantiere della durata complessiva di due anni. La proposta di spostare la corsia di ‘ritorno’ sul lato sottostante la curva Sud dello Stadio (carreggiata Nord di via Frà Giocondo) e la conseguente traslazione della banchina di fermata è, ad un primo esame, del tutto inattuabile. Nel caso di passaggio nella semicarreggiata a nord, presenterebbe importati problemi di sicurezza durante gli eventi sportivi o di altra natura. Ad oggi infatti questa semicarreggiata è utilizzata come filtro tra la zona a sud e l’ingresso allo stadio. Inoltre, il mezzo filoviario non avrebbe la possibilità di fare l’inversione di marcia (non essendoci più il tornaindietro previsto), non ci sarebbe la banchina di fermata del capolinea (la posizione resterebbe a nord) né avrebbe la linea di alimentazione elettrica necessaria per la ricarica delle batterie. In merito ad una seconda ipotesi alternativa che prevede l’allargamento della banchina centrale verso sud al fine di mantenere gli alberi esistenti, Amt ha rilevato che l’allargamento non può avvenire nella direzione degli edifici (quindi verso sud) in quanto non sarebbero garantite le larghezze minime. Sarebbe necessario un nuovo uno studio sui raggi di curvatura dei mezzi e sulla linea di trazione elettrica, che porterebbe la sospensione dei lavori con conseguente slittamento delle attività lavorative all’estate 2020, e un aumento oggi non quantificabile dei costi. Inoltre verrebbero ad essere sacrificati i posti auto presenti. “È stata passata al vaglio ogni possibile soluzione richiesta, con un’analisi puntuale del tracciato, cercando le possibili soluzioni tecniche alternative, ampiamente documentate – commenta Francesco Barini, presidente di Amt -. L’attuale progetto è l’unico che può garantire la soluzione trasportistica migliore, unitamente alle considerazioni ambientali che prevedono l’integrale sostituzione anche delle alberature presenti. Pur procedendo con i lavori, dei 21 alberi presenti 11 sono pini marittimi, che sarebbero stati comunque sostituiti dal Comune con altre essenze perché è ormai dimostrato come i pini in città presentano numerosi aspetti di pericolosità. Dei 10 cedri del Libano presenti, 4 sono malati e devono essere abbattuti a prescindere dalla filovia, mentre 2 verranno salvati”. Barini lo ricordiamo è stato protagonista di una durissima polemica con Federico Benini, al quale aveva ricordato che non c’è in corso nessuna vertenza con i dipendenti.