“Sul filobus non c’è nessun Piano B, e stupisce che dall’area di governo, da tre mesi sotto attacco del fuoco incrociato di Sboarina da Verona e di Zaia da Venezia, ci sia pure chi asseconda i vaneggiamenti di un Sindaco lasciato solo dai suoi stessi alleati. Sindrome di Stoccolma?” Se lo chiede Michele Bertucco. “Il punto è questo – aggiunge- : si possono pure disegnare gli scenari più idilliaci, si possono infiocchettare i mezzi con boccioli di rose, ma l’unica verità che conta resta quella scritta nel contratto firmato con l’Ati (associazione temporanea di impresa) nel 2012 e nella consegna dei lavori effettuata a partire dal 2016. Forse Sboarina ha intenzione di chiedere a Roma i soldi anche per ricominciare da zero con il filobus, dopo avere chiesto il ristoro totale del buco di bilancio (causato dal virus, non dal povero Conte), nonché sostegni al commercio, al turismo, alla cultura, a Fondazione Arena e chi più ne ha più ne metta? Ma dov’è finito il senso del ridicolo? Oltretutto risulta che le carrozze siano già ordinate, fisicamente costruite o in via di ultimazione e ormai prossime alla consegna. Ma di che cosa stiamo parlando?”.
PD E TAVOLO TECNICO
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il Pd con Federico Benini e Elisa La Paglia. “Da sempre – dicono – sosteniamo che il filobus, il cui progetto nacque in fretta e furia nel tentativo di cancellare la tranvia, ha amplissimi margini di miglioramento e che bisogna aprire un dialogo con il governo di turno (non importa di che colore politico) per richiedere le modifiche necessarie. Purtroppo l’amministrazione non ha mai presentato uno straccio di alternativa, nemmeno sui tanto richiesti prolungamenti. Anzi, lo scorso dicembre ha usato un cavill o per bloccare la mozione per la convocazione della commissione tecnica filobus a cui sarebbe stato affidato il compito di verificare la possibilità di modifiche ai mezzi di trasporto al fine di rendere il nuovo sistema più sostenibile e più efficiente. Il Sindaco si sveglia 6 mesi dopo, smentendo clamorosamente il presidente Amt Francesco Barini che meno di una settimana fa aveva fatto sapere che non c’era alcun problema e che le consegne sarebbero state rispettate. Si sveglia, forse troppo tardi, soltanto quando ha l’acqua alla gola per gli incolmabili ritardi sui lavori stradali (la cui responsabilità NON E’ principalmente del Coronavirus) e sulle scelte progettuali (si pensi al passaggio in via San Paolo, ancora da definire, o di Città di Nimes) che faranno sicuramente slittare la data di consegna dei lavori”.
INCONTRO AL MINISTERO
Ma il primo cittadino non ci sta. “Negli ultimi tre mesi – ha detto – il mondo del trasporto pubblico è completamente cambiato. Serietà e responsabilità ci impongono di fare nuove riflessioni sulla Filovia, alla luce della situazione che stiamo vivendo. E di valutare assieme al Ministero competente e ai tecnici la soluzione migliore per Verona senza escludere alcuno scenario, a fronte di circostanze del tutto mutate”. In diretta streaming, il sindaco Federico Sboarina ha fatto il punto sulla videoconferenza con il Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli, chiesta dal primo cittadino per analizzare gli effetti dell’emergenza sull’opera pubblica. Incontro realizzato per il tramite dell’onorevole Alessia Rotta e al quale ha partecipato anche il professor Giuseppe Catalano, coordinatore della struttura tecnica di missione del Ministero. Alla diretta streaming era presente anche l’assessore ai lavori pubblici Luca Zanotto. È sotto gli occhi di tutti che questa pandemia ha avuto un impatto fortissimo sul trasporto pubblico, tanto che la capacità di ogni singolo autobus è stata notevolmente ridotta. Nuovi numeri dei quali dovrà tener conto anche il business plan della Filovia, redatto su ben altri dati di utenti. Non vogliamo fare come nei 17 anni precedenti, a tanto infatti risale la storia di questo mezzo, portando avanti un’opera già in difficoltà che noi abbiamo trovato sul punto di non ritorno, e cioè con i lavori già appaltati. Un progetto che, per senso di responsabilità e continuità amministrativa, abbiamo dovuto far proseguire. Oggi però, lo stravolgimento che abbiamo vissuto, ci impone di fare delle scelte, anche quelle che qualcun altro non ha avuto il coraggio di prendere quando ancora ci potevano essere alternative. Ecco perché dopo l’incontro di ieri, agiremo velocemente. Nei prossimi giorni partirà un confronto serrato tra i tecnici che seguono questo progetto, verranno fatte nuove valutazioni in grado di tener conto di quella che è la realtà di oggi, che non è più la stessa di gennaio”.