Disco verde per il filobus: il progetto per il nuovo sistema di trasporto non inquinante è stato approvato, con tutte le nuove varianti, dal Cipess, Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile e sono stati confermati i finanziamenti. Ora possono ripartire i lavori e in aprile, dopo Vinitaly, conferma il Comune, si riaprirà il cantiere di via Città di Nimes e della circonvallazione per unire i sottopassi esistenti. Il sindaco Tommasi, soddisfatto per l’approvazione, così come Zaia Tosi e Morelli, chiede pazienza ai cittadini: i disagi nei prossimi mesi non saranno pochi.
Semaforo verde per il filobus. Il Cipess, Comitato interministeriale per la programmazione economica e sviluppo sostenibile, ha approvato il progetto del filobus con le nuove varianti e di fatto ha sbloccato l’opera attesa da anni. “Via libera oggi dal Cipess al nuovo sistema filobus di Verona, un investimento di 155 milioni, molto atteso dal Comune e dalla Regione. Sono orgoglioso del lavoro fatto in questi pochi mesi per dare risposte efficaci alle richieste dei territori” ha affermato il sottosegretario per il Coordinamento della Politica Economica alla presidenza del Consiglio Alessandro Morelli. “Il progetto ha subito varie modifiche ed oggi, grazie al lavoro del Cipess, si chiude una lunga storia aperta nel 1996. Gli enti locali possono ora accendere le ruspe e prevedere il taglio del nastro entro 33 mesi previsti dal crono programma dei lavori”, conclude.
Soddisfazione anche da parte del governatore Luca Zaia che con Morelli si era interessato al dossier filobus veronese. “Qualche settimana fa avevo promesso che il progetto del filobus di Verona avrebbe fatto passi avanti: oggi posso dire che la promessa è stata mantenuta”.
L’importo complessivo dei lavori ammonta a circa 92,4 milioni di euro, per una durata complessiva di 33 mesi circa.
Flavio Tosi, deputato di Forza Italia in Commissione Trasporti e sindaco per dieci anni alle prese con la grana del filobus ringrazia il governo Meloni.
“Il Governo è stato celere e solerte, in genere queste cose hanno tempi molto lunghi, ed è importante che sia stato sbloccato il finanziamento con le varianti richieste ancora dalla mia amministrazione, quelle in via San Paolo a Veronetta e in via Pisano e viale Spolverini in borgo Venezia”.
Tosi in queste settimane ha seguito molto attentamente il dossier filobus: “Ringrazio la premier Meloni e il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Salvini e sottolineo il fitto dialogo che c’è stato tra commissione parlamentare ed esecutivo. In tal senso determinante è stata l’azione del Presidente della Camera Fontana. Credo -conclude Tosi – che il sindaco Tommasi debba ringraziarlo particolarmente”.
“Finalmente dopo decenni ci sono la volontà e le condizioni per far partire concretamente il progetto – commenta il sindaco Damiano Tommasi-. Un’opera ereditata che questa amministrazione si è assunta la responsabilità di avviare concretamente. Ora sarà fondamentale anche l’apporto della città. Per portare a compimento la nuova infrastruttura che contribuirà a migliorare la mobilità, sono necessari cantieri impegnativi, perciò ci appelliamo alla pazienza di cittadine e cittadini”.
“Da oggi parte il cronoprogramma per vedere realizzata l’opera – commenta l’assessore alla Mobilità Tommaso Ferrari -. Il filobus ci permetterà di utilizzare meglio i parcheggi scambiatori legati all’opera, già finanziati, e quelli esistenti come il park della Genovesa. A breve produrremo il nuovo piano della sosta, che a breve sarà in fase di consultazione e che va esattamente in questa direzione. L’idea è di creare un’area sempre più vasta a bassa intensità di traffico, che sia collegata attraverso mezzi pubblici e percorsi ciclopedonali. Un nuovo modo di vivere la città che richiederà un graduale cambio di mentalità, già sperimentato nelle città del nord Europa. Ai cittadini forniremo tutte le informazioni utili per ridurre i disagi, anche attraverso le assemblee di quartiere, per raccontare direttamente cosa andremo a fare”.
“Come dicevo l’intoppo che si era creato a dicembre scorso era solamente dovuto a problemi burocratici che oggi si sono risolti – commenta il presidente Amt3 Giuseppe Mazza-. Ora con questo provvedimento possiamo procedere con la tabella di marcia che vedrà la conclusione dei lavori all’inizio dell’anno 2026.
Nel frattempo serve un piano del traffico alternativo: i disagi dureranno a lungo.