“Con il consiglio straordinario di oggi andremo al “vedo” di quello che ha tutte le sembianze di un cinico bluff da parte del Sindaco: da ormai due mesi Sboarina parla infatti di un “Piano B” che dovrebbe cambiare il progetto del filobus rendendolo più “sostenibile”, ma finora il Sindaco non ha portato a casa nulla di concreto”, sostiene Michele Bertucco, primo firmatario della mozione oggi all’esame del Consiglio comunale.
“Affinché i suoi annunci possano incontrare un briciolo di credibilità occorre infatti un accordo con l’Ati che sta eseguendo i lavori in forza di un contratto sottoscritto nel 2016, nonché un accordo con il Ministero che deve acconsentire ad effettuare i cambiamenti necessari ai mezzi già ordinati mantenendo il criterio della guida vincolata.
La mozione collegata al Consiglio straordinario impegna il Sindaco a relazionare sui rapporti con Amt, sull’esito degli incontri con l’Ati e con il Ministero. Gli si danno infine 30 giorni di tempo per presentare al Consiglio la “soluzione” al progetto filobus come annunciato lo scorso 4 giugno. Una soluzione completa di tutte le varianti urbanistiche necessarie, future e pregresse. Il tempo delle chiacchiere è finito, dopo più di 30 anni che si discute del mezzo di trasporto rapido di massa la città ha diritto di sapere che cosa si riuscirà a fare in concreto”, conclude Bertucco.
Sulla medesima linea il Pd, con un interveto di Benini, Vallani ed Elisa LaPaglia.
“L’amministrazione forse non si rende conto che il blocco dei cantieri del filobus e lo stato di perenne incertezza che aleggia sul progetto non sta danneggiando le opposizioni, ma la città di Verona, la quale non può permettersi di arrivare a settembre, con la ripresa delle scuole e, si spera, anche di tutte le attività economiche, con una viabilità mutilata a causa dei cantieri infiniti.
Il consiglio straordinario serve dunque a mettere il sindaco davanti alle proprie responsabilità: non solo deve dire alla città una parola chiara su quali sono, nel concreto, i riscontri oggettivi ai suoi annunci di modifica del progetto filobus, ma deve prendere impegni precisi anche per la liberazione dei quartieri dai cantieri.
La ripartenza dopo la crisi sanitaria si sta dimostrando già abbastanza difficile di per sé, non occorre che ci si metta anche il Comune”.
E’ il momento di fare chiarezza
Una cosa è certa, al di là di posizioni ovviamente diverse, com’è comprensibile all’interno di un consiglio comunale. C’è chi sta da una parte, chi dall’altra, chi la vede in una maniera, chi in un’altra, ma questo è del tutto normale.
Il problema è un altro e questo va chiarito presto e deve farlo il Sindaco. Stasera, domani, quando riterrà opportuno farlo. Ma sul filobus è in atto da troppo tempo una sorta di “commedia degli equivoci” che non fa bene a nessuno, soprattutto alla città. Se si deve fare, si faccia. Come, decidiamolo per il bene della città.
Senza equivoci, senza “meline”, parlando chiaro in Consiglio e alla gente. C’è un piano B? Un piano C ? Facciamoli vedere, scegliamo non in base a “interessi di parte”, ma solo in base a quello che serve a Verona. Altrimenti la querelle non finirà più e magari, scopriremo un giorno che sarebbe stato sufficiente un “piano D”, per risolvere il problema. Facciamo chiarezza, una volta per tutte.