Un viaggio alle radici della nostra storia. Lo propone, domani, il Film Festival della Lessinia (FFDL), in due eventi dedicati a Pier Paolo Pasolini e a Dino Coltro.
Alle 10.30, la retrospettiva della rassegna cinematografica internazionale dedicata a vita, storia e tradizioni nelle terre alte del mondo prevede la visione de Il Vangelo secondo Matteo (Italia, 1964) di Pasolini. Il Festival omaggia il centenario dalla nascita del regista e sceneggiatore presentando sul grande schermo del Teatro Vittoria di Bosco Chiesanuova (Verona) le “sue montagne”, i luoghi dove ha girato pellicole che sono diventate patrimonio della storia del cinema. In particolare, Pasolini ripercorre la vita di Gesù Cristo, dall’Annunciazione alla Resurrezione, seguendo fedelmente il testo del Vangelo secondo Matteo e disegnando un Cristo più umano che divino. Tra le location montane del film, il regista ha scelto i Sassi di Matera, il borgo lucano di Barile, gli ambienti rupestri di Massafra, le colline della Murgia, le Cascate di Chia, la Valle dell’Etna.
Alle 16, per Parole Alte, l’omaggio del Festival e di Cierre Edizioni è invece a Dino Coltro che ha dedicato tutta la vita a raccogliere dalla viva voce della sua gente, i contadini della Bassa, i modi di dire, le massime, i proverbi, le filastrocche, le ninne nanne, le fiabe, gli aneddoti, le storie, le tecniche di lavoro, la cultura materiale e spirituale. Le ha raccontate poi in volumi straordinari, a partire da I lèori del socialismo e Paese perduto, per concludere con La terra e l’uomo. Nell’incontro, il contributo di Danilo Gasparini, storico dell’agricoltura, ricostruisce i fatti e gli eventi che hanno interessato le campagne venete tra la fine dell’Ottocento e l’esodo del secondo Dopoguerra. Marco Girardi, bibliotecario, si concentra invece sul Coltro testimone, che affina la propria capacità di ascolto per dare spazio all’esperienza concreta di donne e uomini. Daniela Perco, antropologa, si interroga sull’importanza del patrimonio di tradizione orale raccolto dall’autore nel panorama della favolistica veneta.
Alle 21, per le opere cinematografiche in Concorso, il grande schermo del Teatro Vittoria si illumina per la visione di due anteprime italiane. Di Toni Isabella Valenzi è La prova (Belgio e Italia, 2021). Racconta di Rosa e Peppe: invecchiano insieme e allevano il maiale, sulle montagne della Calabria. Lui si fa tagliare la barba in casa, lei va con la sua Panda a fare legna nel bosco; lui preferisce le patatine fritte alla pasta, lei non fa che invitarlo a mangiare di più. A tavola parlano degli astronauti che vanno su Marte, a letto di Trump e Putin, finché non viene il tempo di affilare il coltello e ammazzare il maiale.
Di Juan Sebastián Mesa è La roya / La ruggine (Colombia e Francia, 2021). Jorge vive un rapporto tormentato con la montagna e con i suoi coetanei. Ha scelto di restare nel suo paese, abbarbicato sui ripidi pendii delle montagne della Colombia, a coltivare il caffè e ad accudire il nonno ammalato. Sarà il ritorno di Andrea, la compagna di classe dei suoi amori giovanili, a illuminargli la strada per le nuove scelte da compiere.