Quando è il momento di decidere che film guardare la sera, in sala o comodamente seduti
sul proprio divano di casa, fra i numerosi titoli a catalogo, quelli d’animazione non rappresentano certamente i primi su cui ricade la scelta della maggioranza degli spettatori.
Anche se nell’ultimo decennio molte più persone hanno iniziato (o ricominciato) a guardare
i cartoni animati, l’approccio medio nei confronti del genere è ancora abbastanza ambiguo.
Il rischio, però, è quello di privare di valore un settore che, in realtà, è legato storicamente
e in maniera profonda alla settima arte.
Se è innegabile che i film di animazione tendenzialmente siano pensati per attirare una
fascia di spettatori di età più bassa, l’errore più comune commesso dai genitori o dagli
adulti è di fermarsi ad una lettura di tipo letterale di queste pellicole. I personaggi buffi, le
gag, le sequenze slapstick divengono una barriera che impedisce spesso di scavare sotto
la superficie, alla ricerca delle storie vere che si celano dietro ai fotogrammi. Gli animatori
d’altronde sono persone che quotidianamente provano una gamma multiforme di
sentimenti e che riversano nei protagonisti e nelle situazioni gran parte delle loro emozioni,
del passato, dei ricordi felici e tristi. Forse e anche per tale motivo, i cartoni animati
risultano così autentici e acquistano una potenza espressiva unica e del tutto eccezionale:
sanno parlare, infatti, ad un pubblico davvero vasto.
Con un grado di attenzione maggiore, “i grandi” potranno cogliere le citazioni al mondo
esterno e i riferimenti al proprio vissuto; “i piccoli” saranno coinvolti dalle avventure dei
propri beniamini, ma attraverso un processo inconscio, cresceranno interiormente,
facendo propri quei racconti. L’animazione diviene, così, portavoce di un principio basilare
dell’apprendimento: imparare, divertendosi. Ciò che vivono e provano i personaggi diventa
per i bambini specchio di quello che sono destinati a provare nel corso della loro vita, una
sorta di filtro che fa loro comprendere il modo migliore per rapportarsi ai momenti belli e a
quelli più difficili dell’esistenza. È l’essenza stessa del Cinema e del Teatro: il πάθει μάθος
eschileo o la κάθαρσις aristotelica racchiudono proprio questo significato.
L’Animazione, nel corso degli ultimi cinquant’anni, grazie alla genialità creativa degli artisti
e alla tecnologia innovativa impiegata dai diversi studios ha raggiunto un grado qualitativo
impressionante e, forse, inaspettato. Pensiamo a quanto abbiamo riso grazie a Shrek o ai
personaggi de l’Era Glaciale; sognato assieme a Balto o ai protagonisti de La ricerca della
Valle Incantata; cantato insieme ad Aladdin e La Sirenetta; provato nostalgia con Toy
Story, Cars e Il mio vicino Totoro; pianto per le vicende di Up, Big Hero 6, Il Re Leone, Si
alza il vento… Dolce o crudele che sia, la vita è un’evoluzione continua, un cambiamento
lento e travolgente: queste opere hanno il potere di accompagnarci con costanza, nel
tempo, conservando un grado di autenticità e bellezza che non sfiorisce.