“Uscire da questa emergenza è obiettivo di tutti, anche potendo dire un domani, che nessun litro di latte è stato sprecato e neppure una stalla o caseificio sono stati chiusi. Servono misure straordinarie perché ciò che sta accadendo è fuori dalla normalità”. Da il saldo del pregresso Psr 2019 e l’anticipo Pac per dare liquidità alle aziende, al confronto diretto con la GDO per privilegiare la produzione veneta e italiana sugli scaffali dei supermercati fino al coinvolgimento degli enti no profit a livello regionale, sono alcuni dei punti strategici che Coldiretti Veneto ha sottoposto al tavolo di crisi della filiera lattiero casearia convocato dall’Assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan.
Durante la riunione in video conferenza Coldiretti Veneto ha presentato il quadro della situazione evidenziando problematiche sia economiche che sociali che richiedono l’intervento sia l’intervento dello Stato che della Regione. “Tra le 3mila le aziende zootecniche che producono 12 milioni di quintali di latte la preoccupazione in questi giorni è palpabile – sostiene Coldiretti – la paralisi del turismo, il blocco dei locali pubblici, la chiusura delle mense scolastiche per le misure imposte dalle ordinanze ha messo il comparto in sofferenza. La situazione era già cronica – spiega Coldiretti Veneto – a causa della contrazione del fatturato per una domanda rigida e la sostituzione di quote di mercato. A questo si aggiungono fenomeni speculativi con lettere recapitate agli imprenditori che annunciano variazioni di prezzo e minacce di mancato ritiro del prodotto fresco motivate dalla serrata di ristoranti, bar, pizzerie.
Coldiretti Veneto ha denunciato, inoltre, che il latte d’importazione viene comunque lavorato su territorio regionale e questo non è certamente un atteggiamento virtuoso nei confronti degli allevatori e del loro lavoro. Coldiretti ha già informato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed il Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova ed allertato tutte la rete organizzativa a livello nazionale, con uffici provinciali e locali, attivando una casella di posta sos.speculatoricoranavirus@coldiretti.it per raccogliere informazioni sulla base delle quali agire a livello giudiziario se non verranno fornite adeguate motivazioni.
Per dare risposte ulteriori va considerata l’introduzione di nuovi modelli risolutivi – insiste Coldiretti – ad esempio la produzione che era destinata al canale Horeca deve essere collocata negli impianti predisposti alla trasformazione in UHT e formaggi a media e lunga conservazione. Con l’aiuto pubblico si incentiverebbe l’impegno già capillare delle associazioni senza scopo di lucro che si prendono cura degli indigenti”
Dal ragionamento non possono essere esclusi i Consorzi di Tutela – spiega Coldiretti – permettendo loro, per quanto possibile, lo splafonamento dei limiti produttivi, senza ovviamente appesantire il mercato
L’appello è mettere da parte comportamenti ed interessi particolari – conclude Coldiretti Veneto – per costruire insieme soluzioni che conducano a garantire un futuro alle imprese agricole e la possibilità ai cittadini di approvvigionarsi sempre e comunque di cibo sano e giusto”.