Fieracavalli, una risorsa economica Presenti 700 aziende da 25 nazioni. Il settore equestre è chiamato a fare sistema

«Fieracavalli è una rassegna in totale sintonia con la mission del ministero che coniuga l’interesse degli sportivi, di chi è appassionato di questo straordinario animale e delle attività connesse». Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, inaugurando la 125ª edizione di Fieracavalli, il salone internazionale dedicato al mondo equestre in programma alla Fiera fino al 12 novembre.
A Fieracavalli sono oltre 700 le aziende espositrici provenienti da 25 paesi, 35 associazioni allevatoriali, 12 i padiglioni della fiera, con 2.500 cavalli di oltre 60 razze in mostra.
Sono più di 200 le iniziative in calendario, tra spettacoli, gala serali, convegni, concorsi e gare sportive, tra cui l’unica tappa italiana della Longines FEI Jumping World Cup™, le finali nazionali dell’Italian Champions Tour e il Gran Premio 125×125 targati Fieracavalli, le competizioni della Fise-Federazione italiana sport equestri e le sfide delle discipline western.
Fieracavalli rappresenta un settore che in Italia vale quasi 3 miliardi di euro, occupa 35mila persone e coinvolge direttamente 100mila cavalli nella pratica sportiva (fonte ricerca “Il cavallo vincente” – Luiss Business School e Fise).
Il numero totale degli esemplari registrati nel Paese supera le 380mila unità, con 140mila allevamenti impegnati nella valorizzazione delle 32 razze equine italiane. Sono 1.400, infine, gli agriturismi impegnati in attività di equitazione.
«Ringrazio il ministero dell’Agricoltura che ci sostiene – ha commentato all’inaugurazione Federico Bricolo, presidente di Veronafiere – e un grazie particolare al ministro Lollobrigida per il contributo che riesce a dedicare allo sviluppo delle nostre manifestazioni. Fieracavalli è la dimostrazione di quando il sistema-Italia fa veramente squadra.
Oltre al ministro Lollobrigida e al presidente Bricolo, al taglio del nastro della 125ª Fieracavalli hanno preso parte Luca Zaia, presidente della Regione del Veneto; Flavio Massimo Pasini, presidente della Provincia di Verona; Damiano Tommasi, sindaco di Verona; Matteo Zoppas, presidente di ICE-Agenzia; Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere; Marco Di Paola, presidente della Fise; Domenico Pompili, vescovo di Verona. Presenti anche Fernández-Palacios, ambasciatore del Regno di Spagna, e Khalid Bin Yousuf Al Sada, ambasciatore del Qatar.

Varenne, un atleta chiamato cavallo

Fieracavalli è riuscita a portare a Verona l’imperatore del trotto nonostante i suoi 28 anni

“Quando ami i cavalli e ti trovi di fronte alla leggenda, al più grande di tutti, l’indimenticabile Varenne, accarezzandolo scorre ancora un brivido di emozione. E’ stata una gioia incontrarlo a Fieracavalli, bello, altero, in forma, come quando migliaia di bandiere italiane sventolavano festose negli ippodromi di tutto il mondo: Italia, Francia, Usa, Svezia per i suoi trionfi. Derby del Trotto, Prix D’Amerique, Breeders Crown, Elitloppet. I tifosi in delirio lo soprannominarono ‘il capitano’ ma forse sarebbe più corretto chiamarlo ‘l’Imperatore del Trotto’. Complimenti a Fieracavalli, che è riuscita a portarlo a Verona, pur con i suoi 28 anni, che per un cavallo sono una bella cifra”.
Lo dice il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia che, da storico appassionato del cavallo, non ha mancato di fare visita, oggi, al grande campione che ha segnato la storia del trotto mondiale per anni, presso lo stand del Ministero delle Politiche Agricole.
“Ricordo – aggiunge Zaia – che all’inizio degli anni 2000, in suo onore fu anche stampata una t-shirt che recava la scritta ‘Varenne, un atleta chiamato cavallo’. Andava a ruba, come quelle dei calciatori. E questo la dice lunga sull’amore della gente, anche di chi non era mai stato in un ippodromo, per questo che ancora oggi si può considerare il miglior cavallo della storia del trotto moderno”.
“Fieracavalli – conclude il Governatore – ha il suo Imperatore 2023: Varenne, ‘Il Capitano’”.

Cavalli nel segno di Boccioni

Una scultura in marmo simbolo dell’evoluzione della rassegna

Dopo il debutto l’anno scorso per le premiazioni della Longines Fei World Cup, torna “Scall” e, per la 125^ edizione della rassegna simbolo della passione che unisce, si fa in tre. L’indomito cavallo futurista nel segno di Umberto Boccioni, ideato e realizzato dall’artista Federico Ferrarini, abbandona la bidimensionalità per trasformarsi nella “Scall Triade”, una scultura in marmo raffigurante tre cavalli impetuosamente proiettati al futuro cosmico, pronti a diventare l’emblema del traguardo ultracentenario della manifestazione capostipite della storia di Veronafiere. I marmi richiamano i tre colori della bandiera italiana. La “Scall Triade” (40,5 cm di altezza x 22 cm di larghezza e 35 cm di profondità) svetta da una base in mogano di recupero con finitura a olio e lucidtura a cera firmata da Alessandro Savalli di AtelierWoo di Verona.