Il salone internazionale dedicato al mondo equestre inaugurato in Fiera a Verona, dal ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida (“un evento straordinario dal punto di vista dei numeri”), e dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Per la fiera erano presenti il presidente Federico Bricolo e il direttore Maurizio Danese. Fino a domenica 10 novembre sono attesi 140mila visitatori tra appassionati, atleti, operatori e buyer esteri, in fiera per ammirare la pura bellezza – come recita il payoff della campagna di comunicazione 2024 – degli oltre 2.200 cavalli di 60 razze che popolano i 12 padiglioni e le 6 aree esterne, per una superficie di oltre 128mila metri quadrati. “Verona oggi si riconferma il più grande centro ippico del mondo ospitando la 126^ edizione di Fieracavalli, affermando, altresì, il Veneto come destinazione privilegiata per il turismo equestre grazie alle sue ippovie e a un settore equestre in forte espansione. Con oltre 23.000 cavalli e 31.258 equidi totali, la regione si colloca tra le prime in Italia per numero di animali e strutture dedicate, attestandosi come punto di riferimento per appassionati, sportivi e turisti che vogliono vivere il territorio da una prospettiva unica”. Così il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha salutato l’apertura della prestigiosa rassegna in programma a Veronafiere dal 7 al 10 novembre, che si presenta quest’anno con un’immagine rinnovata, un importante palinsesto di competizioni sportive e spettacoli, il meglio del comparto allevatoriale e spazi pensati per raccontare il turismo rurale e l’equitazione etica e consapevole. Al taglio del nastro nello stand della Regione del Veneto, il Presidente, assieme al Ministro Lollobrigida, ai rappresentanti della Giunta e del Consiglio regionale, ha rimarcato il ruolo centrale del polo fieristico veronese come punto di incontro tra domanda e offerta per valorizzare il settore equestre e promuovere le eccellenze venete. “Fieracavalli, non è solo un appuntamento fieristico ma è un volano incredibile per l’economia regionale e una risorsa per lo sviluppo locale – ha concluso il Governatore -. In una regione che si conferma prima destinazione turistica italiana, l’investimento nelle ippovie e nel turismo equestre contribuisce in modo certo alla crescita economica e sociale del territorio. Ogni itinerario rappresenta, infatti, una risorsa che coinvolge strutture ricettive, agriturismi, produttori locali e attività di servizio collegate al mondo equestre. Il turismo a cavallo non solo valorizza i paesaggi e le tradizioni venete, ma sostiene concretamente le comunità rurali, rafforzando la sostenibilità economica e culturale della regione”.