Fiera delle armi, bene le nuove misure ma c’è chi si fa propaganda elettorale

Verona, 12.2.23. Eos show Fiera di Verona

Permangono diverse criticità, ma riteniamo positive e nella giusta direzione le misure adottate dagli organizzatori di Eos (European Outdoor Show) per limitare il salone fieristico, che si è concluso ieri a Verona, agli ambiti sportivo e venatorio escludendo dai settori di riferimento, come sempre, le armi ad uso militare e, quest’anno per la prima volta, anche la “difesa personale”. Sono misure assunte grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale scaligera con la quale abbiamo avuto un costante e costruttivo dialogo che ha portato a risultati non scontati”.
Così l’Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa (OPAL), il Movimento Nonviolento e la Rete italiana Pace e Disarmo commentano, chiusi i battenti, la terza edizione della salone fieristico EOS. La prima e più rilevante decisione, assunta su nostra esplicita richiesta, è stata la pubblicazione da parte degli organizzatori (Pintail S.r.l. e Conarmi) di un Codice Etico che quest’anno, per la prima volta, ha delimitando chiaramente le armi e munizioni “alla caccia e al tiro sportivo, alle armi da collezione, armi antiche e per il softair”.
L’aver escluso dalle finalità di Eos la promozione della “difesa personale” ha reso la manifestazione fieristica di minor interesse per il mondo politico: a differenza degli anni scorsi e di precedenti fiere nessun rappresentante politico si è presentato in fiera.
Ma va notato che l’eurodeputato Sergio Berlato di Fratelli d’Italia (Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei), ha potuto distribuire in fiera migliaia di borse di tela gialla con stampato il proprio nome a caratteri cubitali, sponsor della “Associazione per la cultura rurale”.
Questo a nostro avviso rappresenta una palese violazione del Codice Etico, in quanto si tratta di evidente propaganda politico-elettorale, a poche settimane delle elezioni europee che vedranno Berlato come candidato del mondo venatorio che si ricono
sce nelle sue posizioni.
Ma è da rilevare in positivo che il salone fieristico non ha fornito l’occasione, come invece è avvenuto in simili precedenti fiere come HIT Show di Vicenza, ad esponenti politici di presentarsi in fiera per propagandare le proprie idee riguardo alla sicurezza pubblica, detenzione di armi e legittima difesa.
Riguardo al delicato capitolo dei minorenni, le nostre associazioni hanno sempre chiesto che, come per altre Fiere come ad esempio il Vinitaly, anche ad Eos venisse precluso l’accesso in particolare ai padiglioni in cui sono esposte armi.
Va perciò evidenziato, in positivo che mentre negli anni scorsi i minorenni potevano entrare se “accompagnati da un maggiorenne”, quest’anno l’ingresso dei minorenni è stato permesso “solo se accompagnati dai genitori o da persona adulta da questi delegata”.
Una disposizione della Questura ha precluso ai minorenni il maneggio delle armi ad eccezione di quelli iscritti alle Federazioni sportive. Abbiamo invece documentato che moltissimi minorenni anche quest’anno hanno potuto impugnare le armi e farsi fotografare dai famigliari. Non abbiamo rilevato alcuna forma di controllo né da parte degli organizzatori di Eos, né da parte della Questura.
Riguardo agli “eventi culturali”, che dovevano essere riservati al settore sportivo e venatorio. abbiamo invece riscontrato eventi che in qualche modo riguardavano anche la “difesa personale” Inaccettabile però che come armi storiche siano stati esposti il “Mauser 98k sniper delle SS” e i fucili semiautomatici tedeschi della Germania nazista G41 (M) e G43 e l’AKM (cioè il Kalašnikov).
Mao Valpiana (Presidente Movimento Nonviolento)
Piergiulio Biatta (Presidente Osservatorio OPAL) Giorgio Beretta (Analista Osservatorio OPAL).
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Le nuove regole, è il caso di dirlo, hanno centrato il bersaglio. E’ la strada giusta per combattere la dilagante cultura della guerra.