Il punto sulla banda ultralarga e la connettività ultraveloce in Veneto; l’accesso ai fondi recentemente stanziati dal Piano nazionale e le ricadute sul territorio per imprese, pubbliche amministrazioni e cittadini; le priorità degli accordi Stato-Regioni in materia e la definizione di sinergie a livello locale per vincere la scommessa sulla fibra ottica. Sono i temi dell’incontro con il sottosegretario del Ministero allo Sviluppo Economico (Mise) con delega alle Comunicazioni Antonello Giacomelli – “FIBRA OTTICA: finanziamenti per il futuro del Veneto. Lo sviluppo corre con la cultura digitale” – promosso dall’Ordine degli Ingegneri di Verona e Provincia, attraverso il Gruppo di lavoro sulla Fibra Ottica, in programma venerdì 13 maggio alle ore 17.30 nella sede dell’Ordine (Magazzino 1, via Santa Teresa 12). Dopo il saluto del presidente dell’Ordine, ing. Luca Scappini, apriranno i lavori gli interventi introduttivi dell’ing. Alessandro Bissoli, consigliere dell’Ordine e referente del Gruppo di lavoro sulla Fibra Ottica, che ha coordinato l’iniziativa, e dell’onorevole Gian Pietro Dal Moro. Un appuntamento che precede l’attesa apertura delle gare che lanceranno gli investimenti in sei regioni – Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo e Molise – dopo l’imminente lasciapassare della Commissione Europea al Piano degli investimenti per la banda ultra larga nelle aree bianche, cioè quelle non servite dagli operatori di telecomunicazione. Aree a fallimento di mercato che dovranno essere infrastrutturate dalla Pubblica amministrazione – che ne deterrà la proprietà – mentre la gestione passerà a operatori neutrali che garantiranno condizioni uguali per tutti, in modo tale che chiunque vi acceda sia poi in grado di competere sui servizi. Le reti in fibra ottica per l’accesso alla banda ultralarga sono le infrastrutture indispensabili per far crescere la competitività delle imprese e dei territori nel mercato globale e permettere alle PA e ai cittadini italiani e veneti di accedere agli stessi servizi di cui beneficiano i cittadini degli Stati europei più avanzati. Ad oggi l’Italia sta pagando, infatti, un ritardo consolidato e si attesta al 27esimo posto (fonte DESI 2016 – Digital Economy and Society Index) tra i Paesi europei per copertura della rete ultralarga. Anche se nell’ultimo anno si sono registrati i maggiori progressi nel settore dei servizi pubblici digitali.
Banda ultralarga, il patto per il Veneto – L’accordo prevede per il Veneto lo stanziamento – rispetto agli 1,6 miliardi disponibili a livello nazionale – di circa 400 milioni di euro sul Veneto di cui 315 milioni di provenienza statale e oltre 83 milioni di provvista regionale derivanti dai fondi europei Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) e Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) per intervenire in tutte le località del Veneto non servite dagli operatori di telecomunicazione – le “aree bianche” – con l’obiettivo di portare almeno i 30 Mbps (Megabit per secondo) e i 100 Mbps al 70% della popolazione che risiede in tutti i Comuni con più di 2.500 unità immobiliari. L’obiettivo è quello di raggiungere il più alto numero possibile di case con la fibra, così da fornire i veneti di collegamenti veloci alla rete. Un intervento che riguarderà circa 1,6 milioni di cittadini veneti e almeno una località bianca per ogni Comune del Veneto. L’intervento finanziato da Stato e Regione punta a sopperire alla carenza di connettività veloce nelle aree a cosiddetto «fallimento di mercato», aree in cui non c’è interesse economico degli operatori della comunicazione a intervenire. Dopo la posa di fibra ottica pubblica questa verrà poi messa a disposizione degli operatori per l’erogazione dei servizi di connessione. «L’accordo di Programma per lo sviluppo della Banda Ultralarga sul territorio regionale firmato dalla Regione Veneto, tra le prime in Italia, con il Mise a metà aprile – sottolinea il presidente dell’Ordine ing. Luca Scappini – segna una svolta importante, un’opportunità da saper cogliere e sfruttare al meglio. Con questo primo convegno sulla banda larga l’Ordine, con le competenze multidisciplinari dei propri professionisti, ha inteso porsi l’obiettivo di spiegare in modo semplice a imprese, cittadini e PA le ragioni per cui la diffusione della banda ultralarga non sia più rinviabile e, soprattutto, individuare le modalità, le strategie e i progetti convidisibili da mettere in campo per vincere questa scommessa». «Lavoro, cultura e benessere passano per un sottile filo di vetro. Cogliere l’opportunità di questi investimenti per i territori interessati – sottolinea l’ing. Alessandro Bissoli, consigliere dell’Ordine e referente del Gruppo di Lavoro sulla Fibra Ottica – e garantire infrastrutture di rete a banda ultralarga alle imprese significa permettere alle aziende esistenti di migliorare da un lato la propria competitività e dall’altro assicurare la capacità di attirare investimenti di nuove realtà imprenditoriali; significa inoltre permettere a cittadini e pubbliche amministrazioni l’accesso a servizi digitali avanzati. La provincia di Verona, come il resto della Regione Veneto – prosegue l’ing. Bissoli – non fa eccezione: fuori dai centri principali la rete di accesso è insufficiente e non ci sono le condizioni economiche perché gli operatori realizzino le infrastrutture necessarie. Senza finanziamenti pubblici, dunque, queste aree sono destinate a rimare escluse dal progresso».