Fials-Cisal durissima sulla gestione dei teatri italiani La lettera aperta del sindacato sulle Fondazioni Lirico Sinfoniche

“In linea con il messaggio del Presidente della Repubblica alla recente cerimonia di consegna del David 2020”, la Federazione Italiana Autonoma Lavoratori dello Spettacolo, FIALS-CISAL attraverso una lettera, “esprime le più sincere congratulazioni e un bene augurante “in bocca al lupo” al Teatro Carlo Felice di Genova e al suo Sovrintendente Claudio Orazi per il coraggio, la fantasia e la determinazione con le quali ha realizzato l’iniziativa inerente i festeggiamenti dello scorso 25 aprile e per quelle annunciate in questi giorni, tramite la stampa, dello spettacolo virtuale “#insieme” che vedranno il Carlo Felice impegnato per portare al pubblico un altro segno di vitalità del Teatro genovese, con il supporto di importanti Istituzioni cittadine”.
“Da quasi due mesi”, continua la lettera, “questa Organizzazione Sindacale cerca di rendere pubbliche queste considerazioni e per farlo si è rivolta ad ogni Istituzione possibile.
Purtroppo il silenzio è a tutt’oggi l’unica risposta ottenuta”.
Il mondo attuale richiede che le persone siano giudicate sui fatti e non sulle parole: per questo motivo le congratulazioni e i complimenti più sentiti devono essere fatti a chi ha trovato il coraggio di portare avanti dei progetti produttivi e concreti, come le Istituzioni Genovesi e il loro Teatro, con la speranza che questo sia di modello per tutte le altre Fondazioni Lirico Sinfoniche e per i loro Sovrintendenti, che in tutto questo tempo non hanno portato nessuna proposta culturale e produttiva per i Teatri di cui sono responsabili, limitandosi a fare solo narcisistici e lacrimevoli sproloqui televisivi privi di ogni costruttiva e progettualità o corposissimi articoli di giornale totalmente vuoti e privi di qualsiasi barlume di proposta culturale. Il futuro dei Teatri dei quali sono responsabili è nelle loro mani e la sorte di questo inestimabile bene pubblico dipenderà solo dall’impegno e dalla creatività che sapranno dimostrare e dai risultati che sapranno conseguire. Di questo” conclundono, “saranno chiamati a rendere conto”.