Era nata a fine 2019 come laboratorio artigianale per riparazioni e piccole modifiche sartoriali nell’ambito del progetto Bazar Solidale di Fondazione Fevoss Santa Toscana. Oggi, dopo una fase di avviamento e nel totale rispetto delle misure imposte dall’emergenza sanitaria, la Sartoria solidale, che trova spazio nel Bazar ubicato in via Marconi 21 a Verona, inizia finalmente a “volare” da sola, sempre nel solco dell’attività della Fondazione finalizzata alla realizzazione di progetti solidali a sostegno di persone in difficoltà.
LABORATORIO APERTO. «Abbiamo scelto un nuovo nome, Sartoria solidale “Fili di Bene”, per il debutto ufficiale di questa attività. Partita un anno fa con passione, tanta buona volontà e poche forze, ora sta proseguendo in maniera più decisa e strutturata, grazie anche all’inserimento, oltre alle otto sarte volontarie, di una persona retribuita nell’ambito del progetto per il Reddito di inclusione attiva di soggetti che vengono individuati dai Servizi Sociali del Comune di Verona. In questo modo garantiamo, ad oggi, l’apertura tutte le mattine dal lunedì al venerdì», spiega Paola Agostini, responsabile del progetto Bazar Solidale, nel cui alveo la sartoria si è sviluppata. «Riteniamo sia giunto il momento di presentarne l’attività, rendendo partecipe tutta la città dei valori – la solidarietà, l’inclusione lavorativa, il riutilizzo dei materiali altrimenti destinati alla discarica – di cui si fa portatrice. Un “atelier” solidale, insomma, aperto al pubblico ma anche, è il nostro auspicio, alla collaborazione con altre importanti realtà del territorio, che ci piacerebbe far crescere: ecco perché lanciamo l’appello per trovare altre sarte volontarie, che ci consentano un’apertura a tempo pieno».
MISSIONE SOLIDARIETA’. La sartoria solidale «Fili di Bene», oltre a realizzare su misura complementi d’arredo, borse, abiti da donna e cappelli e ad essere a disposizione dei clienti per riparazioni e altre modifiche sartoriali, ha sviluppato negli ultimi mesi anche una linea di creazioni originali. «Abbiamo a catalogo diversi modelli di camicie, di borse, proposte di biancheria e decorazioni per la casa, mascherine. Inoltre, in questo periodo in cui riprendono le cerimonie, abbiamo lanciato anche le nostre bomboniere. Tutte proposte assolutamente personalizzabili nei colori e nei tessuti, scegliendo direttamente in sartoria in base alle disponibilità. Oltre che, appunto, solidali», spiega Romina Tegazzini, responsabile della Sartoria. «L’obiettivo, come nel caso del Bazar, è fare del bene tre volte: all’ambiente, visto che utilizziamo eccedenze di tessuti donateci da aziende di moda e tessili; ai singoli, promuovendo l’inclusione lavorativa di persone fragili; alle famiglie in difficoltà, che beneficeranno dei progetti in loro sostegno messi in campo da Fondazione Fevoss Santa Toscana grazie anche al ricavato dell’attività». Prossima iniziativa in partenza, già la prossima settimana, i corsi di sartoria. «L’idea, infatti», conclude Tegazzini, «è quella di far diventare questa realtà un vero e proprio laboratorio, una fucina in cui le persone coinvolte, volontarie o lavoratrici, possano trovare allo stesso tempo occasioni di formazione e di crescita personale per reinserirsi nel mondo del lavoro, grazie anche al coinvolgimento di artigiani e professionisti del settore».