Tredici occasioni di riflessione, dialogo, testimonianza, per riscoprire l’hic et nunc (il qui e ora) di quell’amore assoluto donatoci da Dio – l’«agape», diremmo in termini biblici – che fin dall’atto della sua creazione (dal momento, cioè, in cui il Signore soffiò il proprio alito di vita nel nostro capostipite Adamo), l’umanità è chiamata a imitare nelle scelte di tutti i giorni: dalla relazione con il proprio/la propria coniuge all’incontro con i fratelli di tutte le nazionalità e confessioni, fino al rapporto con il Creato tutto. Tanti sono gli appuntamenti proposti dal Festival Biblico nella città scaligera, al via dal 2 al 5 maggio in cinque significative location cittadine, accorpati nei tre filoni: “Agape e vita di coppia”, “Agape e Pace”, “Agape e Creato”. Per il ventennale del festival sulle Scritture, ideato da Diocesi di Vicenza e Società San Paolo (che dal 18 aprile alzeranno il sipario in undici territori/diocesi aderenti, tra cui le new entry Genova e Catania) Verona ha inteso dare al tema guida di questa edizione, ossia «Agape» (dalla Prima Lettera di Giovanni, capitolo 4, versetto 7), una traduzione pratica che, da un lato consiste nell’approccio divulgativo dato sia ai tavoli di discussione che vedranno intervenire anche illustri ospiti internazionali quali l’arcivescovo di Marsiglia Jean Marc Aveline (in collegamento il 4 maggio alle ore 21, per l’incontro al “Agape e Pace: il conflitto nel Mediterraneo”), o il parroco di Nazareth, Ibrahim Alsabagh, sia alla scelta di linguaggi immediati come quello cinematografico (quattro le proiezioni al Cinema Rivoli).
Dall’altro, come spiega Francesco Da Re, nuovo referente del Festival Biblico in riva all’Adige, «si esplicita in una azione concreta consistente in una raccolta fondi attiva durante tutto il corso del festival, a sostegno all’iniziativa “Water 4 Gaza” della Ong veronese Progetto Mondo, finalizzata alla realizzazione di nuovi servizi di adduzione idrica per fare arrivare acqua pulita e di qualità in punti strategici quali scuole, edifici pubblici e campi profughi sulla striscia di Gaza (su www.progettomondo.org il QR Code che indirizzerà alla piattaforma di Crowdfunding).«Sarà la nostra concreta risposta, o meglio, la risposta della comunità scaligera, all’invito di essere gli uni per gli altri “agape”». L’invito a mettere in pratica la gentilezza, l’accoglienza, il dono di sé, in qualsiasi momento, e a rileggere questa pagina delle Scritture come cuore di tutta la rivelazione, biblica così come di tutta l’esperienza umana.
Oltre all’evento clou con il cardinale Aveline, un altro momento intenso sarà lo spettacolo portato in scena dagli studenti del Liceo Coreutico dell’Educandato Statale Agli Angeli dedicato al patrono di Verona, dal titolo “La figura di San Zeno tra leggenda e realtà”, in scena nella basilica a lui dedicata, in presenza del vescovo Domenico Pompili.
Tra gli ospiti attesi: la pastora battista Lidia Maggi, pronta a svelare le sfumature dell’amore tra uomo e donna contenute nel Cantico dei Cantici; lo scrittore e teologo Paolo Curtaz (voce dell’incontro “Dio di Agape e Signore degli eserciti”); fra’ Giulio Michelini, direttore dell’Istituto Teologico di Assisi nonché predicatore del Papa, interpellato sul Cantico delle Creature quale solida testimonianza di agape da parte di San Francesco verso il Creato; il sociologo Franco Garelli, che con la giornalista e documentarista Laura Silvia Battaglia (reporter in aree di crisi nonché conduttrice e autrice per RAI Radio 3), tesserà un dialogo sul ruolo della donna influenzato dalle religioni monoteiste.
L’ anteprima veronese del festival con la proiezione di Green border (film della regista polacca Agnieszka Holland, vincitore del Gran Premio della Giuria a Venezia), introdotta dall’associazione One Bridge to Idomeni giovedì 2 maggio al cinema Rivoli alle 20:30.