“La politica, l’amministrazione di una città, devono avere la capacità di trasformare e migliorare la vita dei quartieri e degli abitanti: se una amministrazione non fa nulla per anni vuol dire che la politica ha fallito. Per questo dico che i cantieri che sono sempre stati visti dai veronesi come una eccezione, in realtà devono diventare parte della quotidianità, la normalità in una città che vuole crescere, trasformarsi e migliorare. Compito nostro deve essere quello di rendere minimi, di attenuare il più possibile i disagi che inevitabilmente di saranno. L’alternativa è non fare nulla e lasciare i problemi irrisolti. ma ripeto sarebbe un fallimento”. Questa è la premessa, la cornice, del colloquio con l’assessore alla Mobilità e ai progetti complessi del Comune, Tommaso Ferrari, alla vigilia di novità molto importanti per le abitudini dei veronesi: dalla chiusura delle fasce di accesso alla Ztl del centro storico che scatterà il 28 ottobre ai grandi cantieri che si preparano in via XX Settembre (durata 14 mesi) e in viale Piave per un 2025 che vedrà ruspe un po’ dappertutto anche per la costruzione di due parcheggi scambiatori necessari per il filobus, per i lavori Tav tra la stazione di porta Nuova e il Quadrante Europa, per i 25 chilometri di ciclabili da realizzare, per il cantiere del filobus in via Mameli, per il ribaltamento del caselle autostradale di Verona sud oltre ai lavori preparatori per le cerimonie dei Giochi Olimpici invernali del 2026. Ma ecco nel dettaglio cosa ci dobbiamo aspettare nei prossimi mesi.
Assessore Ferrari, cominciamo dalla chiusura della Ztl: via le fasce di accesso libere del mattino e del pomeriggio. Ci sono proteste. Che impatto si aspetta?
“La modifica del riordino degli accessi al centro storico, come preferisco chiamarla, va inquadrata con i numeri: abbiamo 1600 posti auto a fronte di 20 mila permessi dei quali 4.500 per residenti e dimoranti, gli altri giustamente per le varie categorie con diritto di accesso. Si aggiungono i pass disabili e gli ingressi delle auto elettriche più i clienti di hotel e B&B che garantiscono posto auto o garage. Di fronte a questi numeri e a un contesto di vie strette, vicoli e situazioni delicate, abbiamo il dovere di intervenire per migliorare una situazione totalmente insostenibile. Come si fa parlare di chiusura di fronte a questi numeri? Mi pare un po’ azzardato”.
“Ztl chiusa? Un concetto azzardato”. Ferrari: “E’ un riordino degli accessi. Via le fasce ma ci sono quattro possibilità al mese”
Di fatto non entrerà più solo chi vuole attraversare il centro storico, ma per tutti gli autorizzati e i furgoni per le merci nulla cambia, giusto?
“Per questo parlare di chiusura mi pare eccessivo. Anche perché le fasce di libero accesso vengono modificate in un servizio di prenotazione che garantisce quattro accessi al mese prenotandosi su una app. E’ un riordino. E nel 2025 andremo anche a riordinare i permessi: nel tempo ci sono categorie che garantiscono oggi servizi che 15 anni fa non esistevano e sul fronte opposto una stratificazione di situazioni non più attuali che va sistemata. Si inizia di fatto un percorso di riordino della sosta e dei transiti che non riguarda solo il centro storico, ma coinvolgerà tutti i quartieri con una visione complessiva di cui fa parte per esempio anche la Ztl dello Stadio. Il dibattito si è sempre schiacciato solo sul Centro storico, ma dobbiamo vedere la città nel suo insieme, tutti i quartieri hanno le loro necessità e criticità da risolvere”.
Che effetto avrà allora la chiusura della Ztl?
“Con la nuova Ztl si verrà a creare un’ampia zona a bassa intensità di traffico che riguarderà anche la pedonalizzazione di piazza Erbe e via Pellicciai all’interno delle mura magistrali e le zone 30 nei quartieri andremo a migliorare la vita dei cittadini. Un intervento unico non è salvifico, si deve ragionare con una visione ampia. Ci sarà per esempio anche la Ztl a Santo Stefano, la pedonalizzazione della piazzetta della funicolare e del piazzale di Castel San Pietro. E’ un disegno complessivo per dare più spazio alle persone”.
Sono previsti collegamenti con minibus per arrivare al centro storico dai parcheggi?
“Dal parcheggio Centro il servizio c’è già, gli altri parcheggi (Cittadella, Arena, tribunale e altri) sono a corona attorno alla Ztl quindi non c’è questa necessità. Ci saranno agevolazioni e convenzioni per le tariffe che saranno rese note a breve (pausa pranzo, cena, sera)”.
Via XX Settembre, si parte in gennaio. Non c’è ancora una data precisa. Durata 14 mesi. Ma ci sono anche altri cantieri vicini
La accusano di aver dichiarato guerra alle auto private e di avere una visione “comunista”…
“Questa polemica la capisco in via strumentale; se parliamo di cose serie il ragionamento è un altro. Oggi se un veronese si vuole spostare in bici o a piedi ha poche opportunità per barriere architettoniche, poche piste ciclabili, poche corsie preferenziali. Per questo si preferisce sempre muoversi con l’auto privata. Diciamo che l’auto è in posizione dominante: portare i figli a scuola in bici può essere pericoloso, usare il bus magari richiede troppo tempo perché il trasporto pubblico è lento e così via. Bene, questa non è libertà di spostamento. Cosa posso fare per dare sicurezza? E la politica deve intervenire per aumentare la qualità della vita dei cittadini, riconfigurando gli spazi a beneficio di tutti, costruendo opportunità vantaggiose per spostarsi e la possibilità di scegliere con quale mezzo farlo. Non ho mai avuto nulla contro l’auto, prima di fare l’assessore percorrevo per lavoro 2mila chilometri a settimana. L’auto la conosco bene”.
E veniamo al maxi cantiere previsto in via XX Settembre (con chiusure a stralci di 200 metri) da gennaio per preparare la strada al passaggio del filobus e per sostituire le condotte di fognature e acquedotto: c’è una data precisa?
“Non ancora, diciamo che si partirà in gennaio, vedremo se a inizio mese o a metà o alla fine”.
Tutto il traffico andrà su via Torbido? Come cambierà la viabilità nelle strade di Veronetta?
“Stiamo studiando le soluzioni per la viabilità e credo che a fine novembre potremo iniziare a comunicare le varie novità viabilistiche, dando un quadro complessivo. Il cronoprogramma è confermato in 14 mesi di lavori”.
In quartiere a Veronetta c’è chi sostiene che i lavori dureranno in realtà due anni…
“Attenzione, non confondiamo i lavori di via XX Settembre con gli altri nelle strade vicine”.
Quindi non ci saranno scavi solo in via XX Settembre?
“Acque veronesi per esempio dovrà intervenire non solo nella strada principale ma anche in via San Francesco, zona Università per realizzare un impianto come quello di via Diaz per evitare allagamenti a Porta Borsari. Da via San Francesco si dovrà predisporre un impianto in grado di scaricare le acque meteoriche in Adige e sarà interessata anche via dell’Artigliere. può darsi che questi interventi richiedano più tempo”.
Via XX Settembre si presenta come un cantiere estremamente complesso, come riuscirete a rispondere a tutte le esigenze di residenti e commercianti?
“Iniziamo col dire che non esiste alternativa a questo cantiere. L’unica alternativa messa in campo negli anni scorsi è stata una sola. non fare. Ma i disagi quando si allaga la via quattro o cinque volte l’anno sono nettamente maggiori rispetto a un cantiere che risolverà la situazione di criticità. E’ sicuramente un cantiere complesso, ma i lavori pubblici fanno parte della vita di una città”.
“Una soluzione per il Teatro Romano”. L’assessore Ferrari: “Ci sono molti studi sul tavolo. Una risposta entro questo mandato”
Assessore, significa che 900 bus al giorno andranno spostati su via Torbido che spesso è già al limite…
“Ci saranno modifiche per un anno e anche disagi. la deviazione dei bus su via Torbido è un aspetto delicato da gestire, perché il cantiere interesserà per forza anche le vie attorno e le ricadute ci saranno su tutti i cittadini che attraverseranno quella zona. Ma una città che vuole crescere e migliorare deve fare questo percorso, non facile, rischioso, ma necessario. Una città senza cantieri è preoccupante: creano disagi temporanei, anche forti, ma compito della politica è intervenire senza aver paura e deve essere in grado di gestire queste complessità riducendo al minimo i contraccolpi”.
Con tutti questi cantieri tra 2025 e 2026 non c’è pericolo di sovrapporsi con le cerimonie per i Giochi olimpici invernali e Paralimpiadi?
“Può darsi ci sia qualche piccola sovrapposizione ma sarà eventualmente ridotta al minimo. le cerimonie olimpiche avranno la massima attenzione. Nostro compito è gestire la complessità della trasformazione. Ma non per questo non dobbiamo procedere a trasformare e migliorare le condizioni della città. Chi lascia le cose come stanno, manca il proprio obiettivo amministrativo”.
In tutto questo quadro di interventi, cantieri e trasformazioni, c’è anche l’urgenza di sistemare il passaggio davanti al teatro Romano? Ci sono progetti per sottopasso e traforo. Che ipotesi ci sono?
“La zona del Teatro Romano va equiparata alla nuova zona a bassa intensità di traffico prevista per il centro e Veronetta. Oggi quel tratto di strada è una minitangenziale. Tante sono le soluzioni possibili in campo. E’ sicuramente un tema sul tavolo: gli studi sono molti, ci si sta lavorando. All’interno del Pat questo tema è attenzionato: la risposta coinvolge sia l’urbanistica che le infrastrutture. Il nostro obiettivo è risolvere quel nodo.”.
Quando darete una risposta?
“Una risposta va data entro questo mandato”.
C’è chi sostiene che sta vincendo la lobby del centro storico: Ztl chiusa e trasloco delle manifestazioni…
“Io direi che sono troppo poche le manifestazioni fuori dal Centro storico. Dobbiamo capire che Verona non finisce in piazza Bra. Ci sono tanti eventi che possono essere opportunità per i quartieri come il Tocatì a Veronetta. Verona è una città bellissima che ha tanto da valorizzare: per questo vogliamo che i benefici portati da eventi e manifestazioni siano diffusi e condivisi nei quartieri”.
MB