Venticinque anni fa, come oggi. Venticinque anni fa, ricordate? Stadio Bentegodi pieno zeppo, come da tempo non si vedeva. “Andèmo, ghè el derby…”. Il primo derby della storia, serie B, 10 dicembre 1994. Il Verona di Mutti, il Chievo di Malesani. Sembrava impossibile, solo pochi mesi prima. Ma era quello il sogno di Saverio Garonzi, un “visionario” senza fine, che quel derby se l’era già visto. “Un giorno lo faremo”, aveva detto quando aveva preso in mano il Chievo. Aveva ragione. Ora quel derby lo guardava dall’alto, lui assieme a Gigi Campedelli. In fondo, quel derby era soprattutto loro, chissà come l’avrebbero vissuto…
Verona e Chievo in campo, dunque. Entusiasmo, sfottò, Bentegodi da urlo, partita in notturna, ovviamente diretta Tele+. D’eccezione anche l’arbitro, un giovane ma già abbronzato Cesari, di Genova.
HELLAS FAVORITO. Favorito il Verona, ovvio. La storia, l’esperienza, il blasone della squadra che fino a qualche mese prima guardava i “cugini” dall’alto in basso. Poi, i cugini, appunto. Senza paura, come li voleva Malesani, ma anche senza esperienza, con quel filo di timore reverenziale, inevitabile, in questi casi. E che ti obbliga a pagare pedaggio.
RIGORE DI FERMANELLI. Una mezza ingenuità di Franchi, in area, Cesari indica il dischetto. Ci va Fermanelli, il bomber di Mutti. Lui di fronte a Zanin, uno di quelli che era partito dalla serie D, col Chievo. Fermanelli non sbaglia, il derby prende la via dell’Hellas.
GORI GOL. Però, il Chievo ha cuore, carattere, coraggio. Quello di Malesani. E piano piano prende in mano la partita. Gioca bene. Gioca meglio. E ce la fa. Palla a Curti, sinistro delizioso, testa di Gori, 1-1. Festa Chievo, ma è la festa di una città intera. Che magari non avrebbe mai pensato di rivedere a lungo questo derby. “Durerà un anno, forse due…” si diceva pensando al Chievo come a una meteora. Invece sapete com’è andata. Oggi tutti lo rivorrebbero e magari, tra un anno, tornerà. In serie A, ovvio…