Di padre in figlio. Come spesso succede nelle migliori storie. E se in più ci aggiungiamo che su quell’auto è scoppiato anche l’amore, la favola è completa. Lui è Federico Bottoni, veronese doc, che al 40* Rally Due Valli appena trascorso, aveva gli occhi puntati addosso: e non ha deluso le aspettative. Decretandosi campione nella Coppa Rally della Zona 3 (Trentino-Veneto), al volante della sua Skoda Fabia R5: “La Due Valli è una gara di culto a cui non si può mancare. Non ho sbagliato nulla e quindi credo la vittoria sia meritata: e poi l’arrivo in Piazza Bra è stato davvero emozionante. Questo successo mi ha permesso di partecipare alla finale nazionale disputata ad inizio novembre a Cassino: lì è arrivato il nono posto, un po’ di delusione c’è, ma l’obbiettivo era arrivare nei primi 10. Anche perché davanti c’erano dei nomi davvero d’esperienza”. Lucido e razionale, nella guida come nella vita, merito probabilmente anche di una persona speciale, sempre al suo fianco. Non solo come navigatrice: “Con Sofia (Peruzzi) ci siamo conosciuti durante una competizione e da lì è nato l’amore: vincere con lei seduta vicino, è ancora più bello. Abbiamo festeggiato il giusto, diciamo, perché l’indomani sarebbe stata la giornata dedicata all’altra grande passione, quella dei nostri cani. E poi il lunedì ricominciava il solito tran-tran”. Perché per Federico il rally è una passione, iniziata da piccolo, e tramandata soprattutto da papà Giuseppe. Anche lui vincitore all’ultimo Due Valli nella classe N2, quella dedicata alle macchine storiche, a bordo della sua Peugeot 106: “Con la vittoria di mio padre la festa in famiglia è stata completa: è stato molto bravo, non se l’aspettava, soprattutto perché non è semplice guidare quel tipo di macchine, molto diverse da quelle recenti. Per lui, il rally e le auto in generale, sono una vera dedizione: se a me, ad attrarmi verso questo sport era stato il rombo dei motori, lui invece conosce ogni minimo dettaglio”. Ha concluso Bottoni: “Chi è più forte tra me e mio padre? Mah, non c’è ovviamente competizione tra di noi: lui è più sanguigno alla guida, io più calmo. Ma se dovessimo correre contro, se vinco io è meglio…” (ride).