E’ partita la Verona del terzo millennio. La caratterizzano uno slancio internazionale senza precedenti e una visione complessiva del suo sviluppo. Il 2020 sarà l’anno dei risultati, con Agsm che avrà un ruolo strategico per la crescita della città e, a ricaduta, per tutta la provincia. Si punta sempre più in alto, il sistema Verona può crescere e migliorare ancora. Il settimo posto nella recente classica de Il Sole 24 Ore è un ottimo risultato, il migliore degli ultimi 20 anni, ma ci sono tutti i presupposti per occupare il podio. Come da tradizione, l’appuntamento degli auguri natalizi tra giunta e stampa locale diventa l’occasione per fare il bilancio dell’anno che si conclude, sbirciando a quello che si appresta ad arrivare. Il 27 dicembre scade il giro di boa per l’Amministrazione, insediatasi esattamente due anni e mezzo fa. Inevitabile, per il sindaco, partire da allora, quando “abbiamo preso in mano la situazione e ci siamo subito messi al lavoro. L’anno scorso abbiamo posto le fondamenta per la Verona del futuro. Quest’anno abbiamo cominciato a vedere i frutti del lavoro fatto. Il cambio di marcia è più che mai evidente, non c’è settore che non risenta positivamente delle scelte effettuate, grazie anche ad un lavoro di squadra con tutte le realtà cittadine che caratterizza questa amministrazione”.
Il sindaco si sofferma poi su alcuni punti.
Standing. Ovvero la posizione che la città si è conquistata a livello internazionale, uscendo dalla dimensione provinciale per assumere quella di respiro internazionale. “Mai come quest’anno Verona è stata così tante volte sul palcoscenico internazionale, con eventi di altissimo livello, alcuni unici e probabilmente irripetibili. Penso al Giro d’Italia, alla ‘prima’ in Arena con il presidente Mattarella, alla presentazione del calendario Pirelli, al lancio del Monopoly, le cui 100 mila copie stampate per Verona sono già esaurite, all’aggiudicazione delle Olimpiadi 2026. Senza parlare del gemellaggio con la città cinese di Hangzhou, con Verona prima città italiana nella via delle seta. Abbiamo già invitato il presidente cinese Xi Jimping per l’apertura del festival lirico il 13 giugno, insieme al presidente Mattarella e alla delegazione istituzionale di Hangzhou che avremo come ospite in città per una settimana. Abbiamo appena presentato la candidatura per Verona Capitale della Cultura 2021, un’occasione per rimarcare la collocazione della città in ambito nazionale e per dare nuovi stimoli e nuova creatività a tutti gli stakeholder, con cui stiamo già lavorando anche per le celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante”.
Visione. Per un nuovo modo di progettare e pianificare, con un disegno complessivo dello sviluppo della città, che deve essere soprattutto sostenibile.
“Con le modifiche alla variante 23, può ripartire la crescita della città. Progetti e cantieri di cui si parla da anni ma che oggi non sono più sogni nel cassetto e realtà amministrative, che si faranno. Dalla variante alla Statale 12 al progetto per il ribaltamento del casello autostradale di Verona sud, dalla progettazione per il recupero dell’ex Arsenale ai cantieri per il filobus, da Adige Docks alla pubblica utilità per il nuovo stadio”. In parallelo, molto è stato fatto per la ‘manutenzione ordinaria della citta’, per renderla più bella, sicura e migliorare la qualità della vita dei cittadini. “L’anfiteatro Arena è oggetto dei più importanti lavori di restauro degli ultimi decenni, sarà riqualificata anche Porta Nuova, l’accesso principale alla città. Non ci sono quartieri che non siano stati interessati da lavori per riqualificare strade, scuole, piazze o luoghi pubblici. Sul fronte sicurezza, siamo tra le città dove si vive meglio, grazie anche alle ingenti risorse messe in campo, compresa la prima unità cinofila a supporto della Polizia locale. Massima attenzione è stata data anche all’ambiente, per un cambio culturale che alla lunga porterà risultati concreti. Viviamo in una città sempre più attrattiva, per privati, aziende e investitori. Due esempi su tutti, l’apertura a maggio della sede della Cassa Depositi e Prestiti e l’arrivo di Amazon a pochi chilometri da qui. Infine, Fondazione Arena, di cui è palpabile il rilancio, con il 2019 che si chiuderà con circa 4 milioni di utile e i lavoratori tenuti a salario pieno”.
Il 2020. Sarà l’anno delle aziende. E in particolare della principale municipalizzata del Comune. Il percorso aggregativo procede celermente, tempo qualche settimana e si arriverà alla definizione dell’operazione. Per il sindaco si tratta dell’obiettivo primario, ‘la soluzione che permetterà a Verona di investire e crescere, con ricadute positive per tutta la provincia. Un’operazione a cui non si può rinunciare, fermo restando i paletti che ci eravamo posti, ovvero mantenimento di tutti i posti di lavoro, dell’identità dell’azienda legata al territorio e servizi sempre migliori”.