“La crisi demografica in Italia sta producendo numeri da guerra. E’ come se ogni anno scomparisse dalla cartina geografica una città come Padova. Noi non ci arrendiamo all’estinzione e difenderemo la nostra identità contro il pensiero unico della globalizzazione, che oggi ci vuole tutti omologati e schiavi. La politica deve produrre un cambiamento culturale, con azioni che guardino ai prossimi 20-30 anni: ne va della sopravvivenza della nostra civiltà”. Così l’europarlamentare e vicesegretario federale della Lega Lorenzo Fontana presentando il suo libro “La Culla vuota della civiltà. All’origine della crisi”, scritto a quattro mani insieme all’economista ed ex presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi, al tavolo dei relatori, che ha citato l’indagine “Cerberus 2.0 di Eurostat”, “secondo la quale gli italiani tra qualche decennio elemosineranno davanti alle chiese, che nel frattempo saranno diventate musei o moschee”. “La crisi demografica – ha detto Gotti Tedeschi – è la vera origine della crisi economica perché ha prodotto calo del Pil, consumismo, corsa al ribasso dei costi di produzione, delocalizzazioni e, parallelamente, invecchiamento della popolazione, aumento dei costi fissi e quindi delle tasse, indebitamento”. La prefazione del volume è del leader della Lega Matteo Salvini .Il piano della Lega prevede l’introduzione di un ‘reddito di maternità’ di 300 euro al mese (detassati) alle mamme italiane fino al compimento del 18esimo anno dei figli, sgravi fiscali per famiglie numerose (contenuti nella proposta della flat tax), asili nido gratuiti, progressiva eliminazione dell’Iva sui prodotti per l’infanzia, deducibilità totale del costo del lavoro domestico, copertura dei contributi per le assunzioni in sostituzione di maternità. E a Verona, dove Fontana è vicesindaco, a breve sarà introdotto il fattore famiglia. Lo ha annunciato il sindaco Federico Sboarina: “Siamo il primo Comune capoluogo che lo introduce. L’obiettivo è redistribuire servizi e ricchezza a favore delle famiglie che hanno più bisogno”. Gotti Tedeschi ha suggerito alla politica di guardare al “modello Giappone”, che ha “scelto di affrontare il calo demografico tutelando la propria identità e rifiutando di attingere all’immigrazione, puntando su investimenti tecnologici e dandosi l’obiettivo dei due figli a coppia”.