Fdi, una Cubico per la Giunta di Zaia Il governatore vuole una donna al posto della Donazzan. I veronesi rilanciano la proposta

“Zaia vuole una donna di Fdi in Giunta al posto della Donazzan che è stata eletta a Bruxelles? E noi ce l’abbiamo”.
Il partito della Meloni non si tira indietro. E il nodo della sostituzione in Giunta e in Consiglio regionale degli eletti a Bruxelles tiene banco a livello regionale. Il problema, come anticipato ieri dalla Cronaca di Verona, è che al posto di Daniele Polato capogruppo di Fdi in Consiglio regionale ed eletto in Europa entrerà il primo dei non eletti Stefano Casali. Dietro di lui c’è Massimo Giorgetti, già assessore regionale.
E Verona, a parte le appartenenze politiche, è comunque sottorappresentata in Giunta regionale dove c’è solo Elisa De Berti proveniente dalla provincia scaligera.
Quindi, Fdi vuole approfittare di questa sostituzione in Giunta per mettere nella squadra di Zaia un’altra pedina veronese che poteva essere lo stesso Casali con Giorgetti in Consiglio regionale o Giorgetti direttamente in Giunta.
Tuttavia Zaia ha posto la questione di genere: una donna va sostituita con un’altra donna. E si è fatto il nome della sindaca di Porto Viro Valeria Mantovan che ha però già declinato la proposta.
Ma Fratelli d’Italia a livello veronese non si tira indietro: “Il nome della donna in grado di fare l’assessore nella Giunta Zaia noi ce l’abbiamo”, fanno sapere i dirigenti del partito.
E spunta così il nome di Serena Cubico, 54 anni, con un curriculum di tutto rispetto. Docente universitaria di organizzazione aziendale, è stata sindaco di Ferrara di Monte Baldo, già consigliera provinciale, esponente di Fdi, e ora siede nel consiglio di amministrazione della Fondazione Arena su indicazione del Ministero dei Beni culturali guidato da Sangiuliano.
Questo è il nome quindi che Fdi con tutta probabilità avanzerà a Zaia per l’ultimo anno e mezzo di legislatura. In questo caso, Casali entrerebbe in Consiglio al posto di Polato ma Giorgetti resterebbe ancora fuori.
DUELLO POLATO-TOSI PER IL SINDACO. E a proposito di Daniele Polato, molti all’interno del centrodestra ritengono che con questa affermazione alle elezioni europee, il neo europarlamentare possa essere uno dei nomi per la candidatura a sindaco alle prossime elezioni per Palazzo Barbieri per la coalizione di centrodestra. E si ripete la contrapposizione con l’ex sindaco Flavio Tosi, parlamentare di Forza Italia, coordinatore regionale del partito, pure lui eletto al Parlamento di Bruxelles (anche se intende rinunciare).

E’ già duello Polato-Tosi per il sindaco

Tra i due la competizione è aperta da tempo. Ma vediamo i numeri. in città alle Europee le preferenze di polato sono state 5.727, quelle di Tosi invece 6.122.
L’esponente di Forza Italia vince la battaglia delle preferenze anche a livello di circoscrizione Nordest risultando il candidato veronese più votato con 34.415 voti contro i 31.516 di Polato.
IL TAVOLO REGIONALE. Ma oltre al dato numerico, c’è anche un dato politico che maturerà nei prossimi mesi. Quando si aprirà il tavolo delle trattative tra i partiti della coalizione di centrodestra, a quel tavolo siederà anche Flavio Tosi come coordinatore regionale di Forza Italia.
Fratelli d’Italia, in virtù del primissimo posto conquistato in Regione ribadirà il proprio diritto a esprimere il candidato presidente al posto di Zaia (il ministro urso? Un imprenditore? Vedremo) ma anche Forza Italia punterà i piedi, visto che il ministro Tajani ha già detto che Forza Italia ha un candidato perfetto per governare la regione Veneto: Tosi appunto.
Appare difficile, come hanno già detto esponenti di centrodestra, contrastare la volontà di Fdi alla luce dei risultati elettorali, per cui il punto di caduta per Forza Italia al tavolo regionale potrebbe essere quello di avere il via libera per la guida di una grande città come Verona.
E vorrebbe dire che Tosi diventerebbe il candidato sindaco del centrodestra, nonostante i mal di pancia di alcuni alleati.
E LA PROVINCIA? Attenzione, perché passate le elezioni europee potrebbe riaprirsi (se le finanze nazionali lo consentiranno) il tema delle Province, per farle tornare all’antico, come previsto dalla riforma ferma in Parlamento.
Significherebbe rifare le elezioni provinciali in vecchio stile. E a quel punto Fratelli d’Italia vorrebbe mettere la propria bandiera anche sulla presidenza della Provincia alla luce dei 150 mila voti raccolti sul territorio provinciale scaligero alle Europee con il 38,73%.
M. Batt.