È l’obiettivo dichiarato dal governo in vista del 4 maggio 2020, quando comincerà la «fase 2». La ripresa sarà «graduale», dipenderà dalla curva epidemica, dunque dall’andamento dell’R0, e potrebbe essere diversificata tra le Regioni. «Prometto che se anche prima del 3 maggio si verificassero le condizioni, cercheremo di provvedere di conseguenza», si è impegnato il premier Giuseppe Conte. Ma il nuovo comitato diretto da Vittorio Colao, gli scienziati e i tecnici di Palazzo Chigi — i tre organismi incaricati di pianificare la ripresa — lavorano comunque a una pianificazione che dovrà essere attuata nei prossimi venti giorni. Il nuovo gruppo di lavoro che dovrà «individuare modelli organizzativi e relazionali» è già attivo, alcune linee guida sono state comunque già decise e inserite nel decretoentrato in vigore ieri. E avranno valore quando altri imprenditori, commercianti e professionisti potranno ricominciare l’attività. Sempre con la stessa raccomandazione: evitate baci e abbracci e mantenete la distanza tra le persone di almeno un metro.
L’igiene nei negozi
Uffici e negozi dovranno essere puliti due volte al giorno. Prima dell’apertura e in una pausa quotidiana si dovrà provvedere al lavaggio degli ambienti e alla sanificazione. Dovranno risultare puliti anche i sistemi di areazione dei locali. Gli erogatori del disinfettante per le mani dovranno essere sistemati all’ingresso dei locali. Per gli uffici si dovrà provvedere anche a sistemare gli erogatori «accanto a tastiere e schermi touch». I negozi e gli uffici pubblici dovranno avere un erogatore accanto alle casse e per chi utilizza il sistema di pagamento con i Pos. Chi lavora a contatto con il pubblico dovrà indossare guanti e mascherine. Gli stessi dispositivi sono raccomandati negli uffici e obbligatori quando non è possibile garantire la distanza di sicurezza di almeno un metro. I guanti usa e getta dovranno essere indossati anche per chi acquista alimenti e bevande.
Gli spazi interni
Orari più lunghi e ingressi scaglionati per negozi e uffici aperti al pubblico. La misura di riferimento per i locali è 40 metri quadri. In questo caso potrà «accedere una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori». In caso di locali più piccoli dovrà essere garantito il rapporto di un lavoratore e un cliente mantenendo la distanza di almeno un metro. Per quelli «oltre 40 metri quadri l’accesso è regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando, ove possibile, i percorsi di entrata e di uscita». Il calendario sarà stilato in base alle necessità dei cittadini e — se la curva scenderà — potrebbe prevedere alcune riaperture entro il 15 maggio.
Trasporti pubblici
Le corse di autobus e metropolitane dovranno essere intensificate perché a bordo si potrà stare soltanto seduti ma non tutti i posti potranno essere occupati per mantenere la distanza tra le persone. Ci sarà uno scaglionamento agli ingressi delle stazioni per evitare qualsiasi tipo di assembramento, così come alle biglietterie.
Parrucchieri bar e trattorie: sarà durissima
Nessuno sa ancora dire se bar e ristoranti, parrucchieri ed estetisti apriranno lunedì 4 maggio o più tardi ma quel che è certo è che saranno gli ultimi a riaprire perchè in quei posti il rischio contagio è più subdolo. Le difficoltà di mantenere le distanze di sicurezza sono maggiori e per i locali più piccoli quasi proibitive.
Chi si occupa della cura delle persone – barbieri ed estetiste – potrà lavorare solo su appuntamento per rispettare il rapporto di un solo cliente per lavoratore. E naturalmente indossare rigorosamente guanti e mascherine. Non è escluso che chi non ha un locale proprio ma deve pagare lauti affitti finisca fuori mercato, anche perchè la clientela sarà più rarefatta.
Molto rigide anche le regole che disciplineranno la riapertura, ancora lontana, di bar e ristoranti, alcuni dei quali cercano per ora di fronteggiare l’emergenza ripiegando sulle consegne a domicilio. Nei banconi dei bar dovrà essere sempre garantita la distanza di almeno un metro tra esercenti e clienti, mentre nelle sale dei ristoranti la distanza tra i tavoli dovrà essere di almeno due metri per permettere il passaggio in sicurezza dei camerieri. Anche per i locali minori e per le trattorie più piccole sarà dura restare in campo…