Che cosa fare delle 13 farmacie di Agec? Il dibattito innescato da una proposta dell’assessore Pd Federico Benini che aveva chiesto di ipotizzarne una vendita per ricavare risorse per il piano casa, continua a far discutere anche perché il sindaco non ne vuol sapere.
E contrari a questa ipotesi, insieme a lui, anche i sindacati Cgil e Cisl e Rsu di Agec che in una nota raccontano di un incontro con il sindaco, Damiano Tommasi, la presidente Agec Anita Viviani, il vicepresidente Dal Bello e l’assessore a Bilancio e Patrimonio Michele Bertucco.
“In tale incontro si è discusso solo di farmacie e di Agec nella sua complessità”, si legge nella nota dei sindacati . “Il sindaco Tommasi ha ribadito che la posizione dell’assessore Benini non è stata condivisa con la giunta comunale e che quindi quella rimane una proposta personale dell’assessore. E che il tema della vendita delle farmacie di Agec per finanziare il piano casa, è un argomento che non è sui loro tavoli di discussione. E che Agec è l’unico ente strumentale del Comune di Verona e tale deve rimanere”.
Da parte loro, “la presidente Viviani e il vice Dal Bello hanno fatto presente che il tema non è mai stato oggetto di discussione in Cda e che per loro tutte le aree di attività di Agec hanno pari dignità e considerazione”.
E’ stato anche evidenziato che nel 2022 sono stati recuperati 1,4 milioni di euro “da un contenzioso con l’agenzia delle entrate, proprio per quanto concerne l’acquisizione delle farmacie, e sono stati utilizzati per i riatti. Inoltre è stato ribadito che il mutuo che pesa per 25 milioni di euro sino al 2034 sulle farmacie, non può essere surrogato a causa di una clausola inserita al momento della stipula e che prevede il pagamento integrale degli interessi, da calcolarsi sino alla fine dello stesso anche in caso di estinzione anticipata”.
I sindacati alla luce di tutto questo hanno fatto presente “che l’unica cosa da fare è valorizzare Agec nella sua complessità. Perché erogare servizi e soprattutto servizi migliori
alla cittadinanza va considerato un pregio e non un difetto. Come abbiamo ribadito che vanno attivate iniziative a sostegno della stessa e delle maestranze, come l’allungamento del canone di servizio per la gestione degli immobili, che libererebbe spazi per nuove risorse da impiegare in tale ambito. Come abbiamo chiesto venga rivisto il canone del servizio mensa o agevolata la vendita di immobili come quello alla Corte Spagnola che non ha senso manutenere, ma per il/i quale/i si potrebbero incassare parecchi denari da destinare ai riatti”.
E secondo i sindacati “l’assessore Michele Bertucco ha confermato che su questi ultimi temi la discussione tra comune e azienda è già iniziata e a buon punto”.
Ma proprio Bertucco è finito nel mirino del movimento Verona Domani: “Siamo basiti dal cambio di posizione dell’assessore al Bilancio sul tema Agec negli ultimi anni. La sua iniziale posizione, quella del 2020, era ben diversa da quella odierna del sindaco, dove richiama Benini, e per Verona Domani rappresenta una chiara dimostrazione di incoerenza. Perché l’assessore ora abbraccia sulle farmacie Agec una posizione a cui si opponeva vigorosamente in passato? E il sindaco Tommasi si adegua?”