Sabato 12 e domenica 13 ottobre 2024 tornano per la tredicesima edizione le Giornate FAI d’Autunno, uno dei più importanti e amati eventi di piazza dedicati al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, organizzato dal FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano ETS.
Le Giornate FAI d’Autunno vedono una speciale partecipazione dei giovani volontari del FAI, organizzati nei Gruppi FAI Giovani che, assieme a tutti i volontari della Rete Territoriale della Fondazione e agli “Apprendisti Ciceroni”, con fantasia ed entusiasmo racconteranno l’Italia in due giorni di festa intitolata alla conoscenza del patrimonio di storia, arte e natura che è in ogni angolo del nostro Paese. Un patrimonio che non consiste solo nei grandi monumenti, ma anche in edifici e paesaggi sconosciuti, luoghi che custodiscono culture e tradizioni e che tutti siamo chiamati a curare e a proteggere per sempre e per tutti, come è nella missione del FAI, cominciando innanzitutto a conoscerli, per scoprirne il valore.In occasione delle Giornate FAI d’Autunno, la Delegazione e il Gruppo FAI Giovani di Verona invitano i visitatori alla scoperta di due edifici storici della città scaligera.
Aperto al pubblico sarà il Palazzo Dal Verme, Franchini, Malaspina, uno dei più importanti palazzi gotici di Verona, sviluppatosi su un preesistete manufatto romanico di cui rimangono le vestigia in finestre ad arco in tufo e cotto. È considerato un gioiello il poggiolo al primo piano in angolo tra le vie Sant’Egidio ed Emilei, con parapetto di pietra traforata e due bifore trilobate. Gli interni mostrano anche i suggestivi saloni razionalisti. Sabato e domenica, i visitatori avranno modo di accedere all’interno di un edificio che esibisce tutte le sue stratificazioni storiche, dagli elementi romanici, ai caratteri gotici, fino agli ambienti monumentali della prima metà del Novecento protagonisti delle manovre finanziarie che animarono la vita economica della città di Verona nello scorso secolo.
Nel cuore del centro storico della città di Verona si trova anche Palazzo Gherardini Sparavieri. Il palazzo fu residenza di rappresentanza di famiglie nobili e potenti e segue l’estetica e i principi dell’architettura Veronese del 500, fortemente influenzata dal linguaggio dell’architetto Sanmicheli, che in quegli anni si occupò dell’ammodernamento del sistema di fortificazioni della città. Nel corso dell’Ottocento, a seguito del cambio della proprietà, l’edificio subì trasformazioni significative, oggi infatti l’attuale distribuzione, i rivestimenti e le finiture ne evidenziano il gusto tardo Ottocentesco. I visitatori avranno modo di accedere all’interno dell’edificio visitando i saloni Ottocenteschi del piano terra e primo.