Era il 15 settembre, giusto un mese fa, quando proprio tra gli arcovoli dell’Arena dove si presentava il bilancio della stagione lirica, il sottosegretario alla Cultura Gian Marco Mazzi e il sindaco Damiano Tommasi, presidente di Fondazione Arena, parlavano fitto fitto. I due sono amici da tempo ,hanno organizzato insieme partite di calcio tra la selezione cantanti e i calciatori, non hanno mai interrotto il dialogo nemmeno nei momenti di maggior tensione tra Comune e Fondazione. E lì sono nate le basi di un accordo che si sta ora concretizzando, evitando che il giudice del Tribunale delle imprese di Venezia arrivi a sentenza. Una intesa che prevede di cambiare la società Arena extra che gestisce gli eventi extra lirica. Come si ricorderà, il sindaco Tommasi aveva impugnato davanti al Tribunale per le imprese la decisione della sovrintendente Cecilia Gasdia di ridisegnare Arena Extra nominandosi presidente e nominando anche un cda con le figure tecniche di Gianfranco De Cesaris e Flavio Piva. Il tutto senza avvisare il presidente della Fondazione, cioè il sindaco. Ieri si è tenuta la prima udienza ma la giudice Lina Tosi ha rinviato di dieci giorni perché i rispettivi legali di parte hanno spiegato che si sta lavorando a un accordo che potrebbe maturare in poco tempo. Che cosa prevederebbe? Lo aveva già spiegato proprio il 15 settembre alla Cronaca di Verona il sottosegretario Mazzi a margine della conferenza stampa per i risultati della stagione lirica: “Non si può mettere il primo che passa a gestire concerti e impresari, quindi? Il sindaco Tommasi faccia lui il presidente di Arena extra in prima persona, si nomini chi vuole nel cda, metta pure persone di sua fiducia, ma la società strumentale deve restare in piedi. Perché già adesso ci sono impresari e artisti disorientati di fronte alla prospettiva del nulla per due stagioni estive. L’Arena è un’isola felice, che funziona e guai a rompere un meccanismo così complesso”. Dunque, anche se il Comune con delibera di Giunta ha revocato la concessione dell’anfiteatro ad Arena extra per gli eventi non lirici e vuole gestirli direttamente nei prossimi anni, la società Arena Extra resterà in piedi e il direttore operativo sarà sempre Cecilia Baczynsky per le competenze maturate negli anni. Tommasi in quanto presidente di Fondazione Arena sarà anche presidente di Arena Extra. In questo senso dovrà essere modificato lo statuto, ma si dovrà anche decidere cosa fare del cda. Dopo questa svolta De Cesaris e Piva daranno le dimissioni al sindaco affinché il Comune possa nominare propri rappresentanti? Oppure si deciderà di allargare il cda con altri due posti che spetteranno al Comune? In ogni caso, per la stagione 2024 il calendario è ancora tutto da fare perché, come spiega il Comune nella delibera di revoca, vengono avanti i cantieri in Arena per i lavori richiesti dal Comitato Milano-Cortina per le Olimpiadi invernali del 2026. E resteranno poche settimane disponibili tra stagione lirica e lavori. Il vero nodo sarà proprio questo: quanto si riuscirà a incassare?