Prosegue l’integrazione degli extracomunitari nell’economia veronese: nel terziario, cioè servizi, commercio, servizi di alloggio e ristorazione e trasporti, la quota di imprese di origine non Ue è pari a 8,5%. I dati 2015 sulle imprese straniere elaborati dal Centro studi della Camera di Commercio confermano il ruolo sempre maggiore dell’imprenditoria extra-Ue nell’economia scaligera. Nel 2015 le 7.442 imprese a guida extracomunitaria sono cresciute del 3,7% a fronte di un arretramento delle 96.143 imprese registrate complessive dello 0,9%. Nel settore dei trasporti siamo al 15% delle imprese complessive del comparto veronese, in quello delle costruzioni al 13%, in quello del commercio all’11%, in quello dei servizi (alloggio e ristorazione e altri servizi) si supera l’8%. “Prevale ancora la piccola e piccolissima impresa”, ha detto il presidente della Camera di Commercio, Giuseppe Riello, “dato che le imprese individuali sono 5.780, il 78%, mentre a livello complessivo a Verona le partite Iva pesano per il 54%. I dati relativi alla forte crescita delle società di capitali (+13%) e delle cooperative (+7,6) evidenziano una tendenza alla strutturazione, anche organizzativa. Con una spa o una cooperativa gli adempimenti sono stringenti e di fatto orientano le modalità operative e di gestione, soprattutto del lavoro dipendente. Anche questa è integrazione”. I principali paesi extra UE di provenienza sono: Marocco (1.542 imprenditori, presenti per lo più nel commercio, nelle costruzioni e nei trasporti), Cina (1.214 imprenditori, presenti prevalentemente nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione, nel commercio e nelle attività manifatturiere), Nigeria (855 imprenditori, per lo più nel commercio), Brasile (777 imprenditori, prevalentemente nelle costruzioni), Albania (664 imprenditori, principalmente presenti nel settore delle costruzioni).