Un indizio non è una prova, ma due cominciano già a creare il sospetto che possa maturare qualche novità. Il riferimento è alle recenti prese di posizione di Sinistra Italiana, componente della maggioranza che regge l’amministrazione del sindaco Tommasi e che esprime la consigliera comunale Jessica Cugini e l’assessore Michele Bertucco (e vedremo come andrà per l’urbanistica….).
Il primo indizio è arrivato con un comunicato molto articolato in cui s fa l’analisi dell’attività di Agec, difendendo l’azienda comunale guidata da Anita Viviani (della stessa area politica) e in cui si prendono nettamente le distanze dalla proposta avanzata dal Pd e rifiutata dal sindaco di vendere le 13 farmacie di Agec per fare cassa e trovare così le risorse per sistemare gli alloggi sfitti perché in degrado. Per Sinistra Italiana una proposta irricevibile. Ma dopo questa stoccata all’alleato Pd, arriva un’altra presa di posizione critica nei confronti dell’operato del sindaco Tommasi, questa volta per la gestione del nuovo accordo con Fondazione Arena per l’extra lirica. Un contenzioso che si è chiuso non cambiando il sistema di gestione degli eventi in Arena non legati alla lirica, ma semplicemente raddoppiando le poltrone del consiglio di amministrazione nel quale sono entrate due rappresentanti della maggioranza (Salamon e Barbara Ferro) mentre la presidenza stessa è passata dalla sovrintendente Cecilia Gasdia e Damiano Tommasi. “Un’altra occasione persa per il cambiamento”, taglia corto Sinistra Italiana nel suo documento. “Avevamo apprezzato e condiviso sei mesi fa la decisione del sindaco Tommasi di avocare dentro la sede comunale la gestione della musica extra lirica in Arena, definita unanimemente la gallina dalle uova d’oro delle attività areniane e affidata dalle precedenti amministrazioni di destra ad una
società di diritto privato (s.r.l.), che aveva sostituito senza ragione il Comune di Verona e lo aveva espropriato della funzione”. “La gestione era alla fine precipitata -ricostruisce Sinistra Italiana – nelle mani dell’attuale sottosegretario di governo Gianmarco Mazzi, che anche negli ultimi mesi – non potendo dirigerla direttamente per ovvie ragioni di incompatibilità – aveva lasciato la gestione operativa della società alla sua fedelissima collaboratrice Cecilia Baczynski”.
“Ora, a seguito di una decisione della attuale Giunta comunale, torna a galla proprio la società costituita dal sindaco di destra Federico Sboarina e con una serie di nuove nomine nel Consiglio di amministrazione, presieduto dal sindaco al posto della Gasdia, la stessa società privatistica, con la stessa direttrice operativa Baczynski, continuerà a gestire i concerti di musica pop in Arena.
Viene da pensare: in quasi due anni di polemiche, tanto rumore per nulla!”, afferma Sinistra Italiana senza nascondere la delusione.
“Ma l’aspetto più sconcertante di tutta l’operazione è la sua continuità con le due giunte precedenti di Tosi e di Sboarina, la rinuncia ancora una volta ad imprimere una svolta innovativa nella gestione della cosa pubblica, oltretutto con costi che si potevano cancellare e che saranno pagati come sempre, più o meno direttamente, dai cittadini contribuenti! C’è il rischio fondato che continueranno nella scelta dei concerti le discriminazioni delle agenzie “non gradite”, i favori ad altre agenzie che hanno imperato in tutti questi anni, le esclusioni conseguenti di cantanti e complessi di fama internazionale, come è successo quest’anno con i “Greta Van Fleet”, che dai primi di ottobre scorso hanno invano atteso l’indicazione di una data in Arena”. Insomma, “la conclusione della vicenda extralirica suscita amarezza e rappresenta l’ennesima occasione persa per il cambiamento tanto
sperato verso la valorizzazione dei beni comuni a Verona”.