Altro record per l’export veronese: nel 2017 prodotti e servizi scaligeri venduti all’estero hanno superato gli 11,1 miliardi di euro, il 6,8% in più rispetto al 2016. Un dato sopra la media veneta del 5,1% e in linea con il 7,4 registrato dall’Italia. Verona è la decima provincia italiana per export. Continua il boom in Russia, sviluppo a due cifre in alcuni paesi europei, gli Stati Uniti contendono il terzo posto al Regno Unito: si concentrano e mantengono inalterate la vocazione per la metalmeccanica, l’agroalimentare e il fashion system. Ancora in défaillance il marmo, unico settore in negativo.“Le quote dei primi 20 mercati di riferimento di Verona – commenta Giuseppe Riello, Presidente della Camera di Commercio di Verona – sono tutte in crescita tranne che per Paesi Bassi, Croazia e Romania. Continua l’incremento a due cifre della Spagna (+15,9%), a conferma che nonostante siano sempre Germania, Francia, Regno Unito e Stati Uniti i nostri sbocchi preferenziali, le imprese veronesi dimostrano una certa mobilità. Cresce ancora a due cifre anche l’Austria (+14,4%). La Russia si conferma il nono partner commerciale delle imprese scaligere con una crescita del 33,3%, ma non è il solo paese dell’Est a segnare ottimi risultati: le nostre imprese guardano anche alla Polonia”.Con una crescita delle merci esportate del 28,5%, la Polonia si conferma l’ottavo mercato di riferimento della provincia veronese. Stupisce la Francia, secondo partner commerciale delle imprese scaligere che segna un balzo dell’11,2%, mentre guadagna ancora un 2% la Germania, nostro partner principale che pesa per il 16,2% sul totale dell’export. Rimane stabile, invece, la Cina, all’undicesimo posto a 238,5 milioni. Analizzando l’andamento per macrosettori: corre ancora la meccanica con una crescita dell’8,7%, esportando 2,2 miliardi di euro di macchinari, il 19,9% dell’export complessivo. Rimane, però, sempre l’agroalimentare il settore di punta che pesa per il 26,7% sul totale delle merci in uscita. L’export dell’alimentare supera il miliardo e 400 milioni, sostanzialmente stabile rispetto al 2016 (+0,4%), mentre il vino segna un 5%, in più arrivando a sfiorare il miliardo di euro (969,7 milioni). Continua anche la crescita dell’ortofrutta (+4,9%) a 597,9 milioni. Ottima performance per il tessile abbigliamento, cresciuto del 13,2%, a 988 milioni. Le calzature crescono dello 0,7% sui 370,8 milioni di euro di export. Buone notizie anche per la termomeccanica che cresce ulteriormente: +6,5% a 144,1 milioni di euro. Lo stesso vale per il mobile arredo che segna un 2,9% in più a 104,2 milioni di euro. Notizie meno confortanti per il marmo che, infatti, pur rimanendo il sesto settore per export, rileva una contrazione del 4,4% a 420,2 milioni di euro.