“A dimostrazione che al peggio non c’è mai fine, dopo le dichiarazioni del presidente Amt Barini e dell’assessore Padovani sulla asserita “pericolosità” dei pini marittimi, ci tocca leggere anche quelle dei nuovi proprietari degli ex Tabacchi secondo i quali “la vegetazione spontanea” sarebbe nientemeno che “fonte di degrado” e che gli abbattimenti effettuati nei giorni scorsi con l’inconveniente di un albero caduto in strada sarebbero stati effettuati a furor di popolo”. E’ quello che sostiene Michele Bertucco consigliere di Verona e Sinistra in Comune. “ La verità, emersa anche dal sopralluogo di mercoledì”, dice, ”è che i lavori non partiranno prima della seconda metà del 2020, pertanto non c’era alcuna urgenza di fare tutti quegli abbattimenti. Altra criticità di cui si dovrebbe tenere conto -aggiunge- è che l’amministrazione non sta rispettando la legge sui progetti strategici turistici di interesse regionale, la quale prevede il voto del consiglio comunale sull’accordo di programma che gli enti pubblici debbono sottoscrivere con i beneficiari privati. L’amministrazione -prosegue- conta di cavarsela approvando la scheda norma degli ex Tabacchi nel mare magnum della Variante 23 ma ciò non è sufficiente. Del resto, per quanto è dato saperne ad oggi, nell’incartamento relativo agli ex Tabacchi non c’è traccia del documento che la legge prevede sia votato entro 30 giorni dalla Conferenza dei servizi decisoria pena decadenza del progetto stesso. Si conferma perciò che dichiarare il progetto sugli ex Tabacchi “di interesse strategico” è stato soltanto un escamotage per permettere ai privati di fare quello che volevano, a spese del quartiere. Solo uno strumento in deroga – conclude – potrebbe permettere la realizzazione di 49 mila posti auto (di cui 22 mila interrati) a due passi dalla stazione ferroviaria con, in più, un parcheggio di scambiatore in corso di costruzione vicino al casello autostradale ad un chilometro di distanza”.