“Quando vedremo il nuovo progetto per le ex Cartiere capiremo meglio la concezione degli spazi che hanno in mente gli architetti svedesi, possiamo tuttavia assicurare che con 211 mila metri cubi a disposizione gli alloggi possono essere dalle due alle tre volte i 200-300 annunciati” sottolinea Michele Bertucco, Verona e Sinistra in Comune, assieme all’urbanista Giuseppe Campagnari. “Singolare anche la promozione che ne fa il Sindaco Sboarina, il quale si “vende” la vista sul Central Park trascurando il piccolo particolare che la realizzazione del parco è ancora in alto mare e che, soprattutto, dalle ex Cartiere esso sarà separato da una strada ad otto corsie che si chiama Viale Piave, oltretutto priva di trasporto pubblico avendo già dirottato la filovia per altre vie. In compenso nei pressi correrà la Tav… Del resto, non ci si poteva aspettare più approfondimento o più spirito critico dalla politica urbanistica di stampo “notarile” che il centrodestra porta avanti da decenni a Verona, una politica che si limita cioè ad acquisire le proposte dei privati senza fare nemmeno lo sforzo di coordinarle o di costruirci sopra un minimo di politica pubblica. Lo testimonia il contesto in cui si vorrebbero calare questi nuovi mille abitanti delle ex Cartiere: ex Magazzini generali trasformati in polo direzionale e commerciale, fiera, mega alberghi all’ex Manifattura Tabacchi e all’ex Safem; centri commerciali e ancora alberghi nei pressi del casello autostradale. Sboarina, Polato, Padovani e soci passano dall’essere strenui sostenitori del mega centro commerciale da 45 mila metri quadrati, all’essere strenui promotori del mega intervento residenziale da 70 mila metri quadrati. Sono stati loro, infatti, assieme a Corsi e all’altra compagnia della prima amministrazione Tosi, ad approvare tutti i progetti del centro commerciale e, in parallelo, a respingere tutte le osservazioni di parere contrario”.