L’area ex Cardi venga destinata anche a servizio dei residenti del Chievo. Lo chiedono i cittadini stessi: 600 quelli che hanno firmato la petizione promossa dal movimento civico Traguardi per regolamentare i progetti edilizi all’interno del sito di via Berardi, un tempo occupato dalle Officine Cardi.
“A seguito delle segnalazioni di numerosi residenti abbiamo deciso di far sentire la nostra voce per garantire che il Comune di Verona stabilisca alcuni requisiti necessari all’approvazione di qualsiasi progetto», spiega Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi.
In particolare, si chiede che le abitazioni (o le costruzioni) non superino i quattro piani di altezza, che vengano predisposti, oltre ai parcheggi per gli eventuali residenti, anche ulteriori 150 stalli per le auto nella zona adiacente a via Covre e via Perloso, che venga piantato un numero di alberi almeno pari a 150 e che via Perloso sia resa pedonale negli orari di apertura e chiusura delle scuole, per meglio collegare i posteggi a Piazza Chievo.
«L’obiettivo», sottolinea Ferrari, «è garantire che lo sviluppo del quartiere non vada in contrasto con la sua vivibilità e le necessità dei residenti. Negli ultimi anni, infatti, il traffico è aumentato molto nella zona, ma non è stato supportato da una valutazione della viabilità né dalla costruzione dei necessari parcheggi. Ne è derivata confusione e, spesso, situazioni di pericolo».
«Il futuro dell’area ex Cardi è un tema che sta a cuore agli abitanti del Chievo e non solo», aggiunge Giacomo Cona, segretario di Traguardi. «Nel 2019 ci siamo impegnati a fianco del comitato dei residenti e di altre forze politiche affinché la Giunta Sboarina annullasse il progetto, approvato dall’ex sindaco Tosi e garantito da una fideiussione inesistente, che avrebbe portato alla realizzazione di tre palazzi residenziali di altezza spropositata, sconvolgendo la vita del quartiere. Fortunatamente la Giunta si è convinta a non dare seguito a quanto iniziato dalla precedente Amministrazione, ma a oggi, in mancanza di notizie sul destino della zona, vogliamo garanzia per le opere future, così da dotare il quartiere di servizi aggiuntivi, che ora mancano, e di provvedimenti per ottimizzare la sicurezza stradale. L’ascolto delle esigenze dei quartieri deve essere il primo passo verso la Verona del futuro».