Conquistato dalla città verso la fine degli anni Novanta grazie alla famosa marcia sulle caserme iniziata dall’allora sindaco Gabriele Sboarina e completata dalla sindaca Michela Sironi, l’ex Arsenale militare Franz Joseph voluto da Radetzky a metà 1800, dopo quasi 30 anni dal trasferimento al Comune trova forse un definitivo percorso di sistemazione e riqualificazione senza passare da archistar (ricordate il progetto Chipperfield?) o megaprogetti di multinazionali delle costruzioni. Semplicemente, uno spazio per i cittadini veronesi, per le famiglie, gli anziani, i giovani.
Dopo che la precedente amministrazione comunale aveva dato il via ai lavori per il rifacimento delle coperture dei principali edifici, oggi la vicesindaca Barbara Bissoli insieme con la struttura comunale per l’edilizia monumentale e gli architetti delle imprese incaricate, ha presentato il progetto di riqualificazione. I lavori infatti sono stati consegnati l’8 gennaio scorso per un importo di 24 milioni, finanziato grazie al Pnrr. L’intervento durerà due anni e riguarderà la Palazzina Comando dove troveranno posto, tra le altre funzioni, le biblioteche del Museo di Storia Naturale e di Castevecchio, e la Corte centrale, un edificio a C che sarà predisposte per ospitare molte funzioni sociali e artistiche.
Restando in tema di numeri, su un’area complessiva di 58 mila metri quadrati, questo intervento deciso dal Comune riguarderà 31.500 metri quadrati, dei quali 10.500 relativi agli edifici costruiti e 21 mila metri quadrati di Esplanade, vale a dire gli spazi verdi tra Palazzina Comando e Corte centrale.
Come ha spiegato la vicesindaca, solo in un secondo momento, quando si troveranno le risorse necessarie, sarà possibile intervenire sulla Corte est e sulla Corte ovest.
Intanto, è più che sufficiente riqualificare il cuore dell’ex Arsenale creando un Ars District: “Un momento storico per la città perché questo è uno spazio molto desiderato dai veronesi”.
“Arsenale, spazio di socialità urbana”
Sala polifunzionale, attività teatrali, co-working, luoghi per famiglie e anziani, aree verdi
Dopo l’intervento dell’architetto Uras, è stato il professor De Vita di Firenze, uno dei progettisti della riqualificazione dell’Arsenale, a illustrare i punti fondamentali del recupero.
“L’Arsenale è un unicum urbanistico non solo a Verona ma in tutta Italia, una cittadella militare così vicina al centro che con il passare degli anni e la nascita di Borgo Trento si ritrova ad essere nel cuore della città mentre una volta era all’esterno, nella Campagnola, seppur collegato con Castelvecchio dove gli ufficiali avevano le residenze”.
Uno spazio rimasto escluso per gli abitanti della città per decenni e che ora invece sarà cuore di una nuova socialità, una sorta di contrappasso e riconquista che trasformerà l’Arsenale: “E questo conferma come questi spazi concepiti due secoli fa siano in realtà di grande modernità perché si prestano ad essere reinventati grazie ai loro grandi spazi”.
Nella Corte centrale, edificio 2, per esempio, sono previsti spazi per anziani, spazi per le famiglie, una sala polifunzionale, un info point, spazi per il coworking dove sarà possibile trascorrere il tempo libero lavorando o studiando, uno spazio per le start up.
Nell’edificio opposto, dove ora si svolgono spesso mercatini dell’artigianato, sono previsti spazi per il teatro e per laboratori teatrali, laboratori d’arte e di artigianato e varie attività per i giovani, spazi musicali. “Questo luogo diventerà una cerniera urbana”, un luogo di ricucitura tra quartieri e centro storico.
Palazzina Comando, biblioteche e collezioni dai musei della città
Il parco dell’Arsenale sarà infatti “aperto” a nord e a sud e si potrà attraversare sia a piedi che con le bici grazie alle ciclabili. Ci saranno ampi spazi verdi che saranno bonificati nei prossimi mesi con lavori impegnativi per rifare i prati e qui sarà possibile preparare concerti, fare pic nic, avere spazi per i giochi dei bambini e delle famiglie.
Nella Palazzina Comando, come anticipato, troveranno posto i volumi delle biblioteche dei Musei civici come da delibera di Giunta che autorizza il deposito biennale del materiale archivistico e delle biblioteche specialistiche. Materiale che ora si trova all’Archivio di Stato e a fine lavori, dopo il 2026, andrà all’Arsenale. Si tratta di collezioni di Preistoria e Botanica del Museo di Storia Naturale, depositi di collezioni di Zoologia e Paleontologia e Geologia e parte del materiale bibliografico, nonché parte delle collezioni librarie della Biblioteca d’Arte del Museo di Castelvecchio, Archivi storici.
Parte del materiale è anche ospitato a Palazzo Forti, utilizzato impropriamente come magazzino e che andrebbe presto liberato dal momento che Fondazione Cariverona vorrebbe ripristinare Palazzo Forti come sede di esposizioni d’arte. L’Arsenale, insomma, può dare vita a un proficuo lavoro di recupero dei contenitori monumentali cittadini: gli spazi non mancano, con una giusta regìa possono essere anche riempiti.