Sull’ex project dell’Arsenale ora è una guerra di carte bollate. Dopo la sentenza del Tar nettamente favorevole al Comune di Verona che legittimamente aveva revocato la dichiarazione di interesse pubblico sul project Arsenale, Italiana Costruzioni, titolare della proposta “del fu project financing”, ha deciso di esperire anche il ricorso al Consiglio di Stato. Il contenuto del ricorso, appena notificato al Sindaco e ai consiglieri comunali, si presenta assai più articolato (40 pagine) del precedente e anche particolarmente aggressivo nei toni, come fa notare Michele Bertucco, consigliere di “Verona e Sinistra in Comune”. Si addita, ad esempio, la sentenza di primo grado laddove, secondo l’interpretazione fornita dai legali di Italiana Costruzioni, “ritiene l’amministrazione totalmente irresponsabile (essa non sarebbe tenuta neppure a restituire le spese di progettazione) a fronte della decisione, sostanzialmente solo politica, di revocare la dichiarazione di fattibilità del progetto, e conseguentemente, non dare corso alla procedura di gara per il suo affidamento”. Un po’ come accaduto per il project del Traforo delle Torricelle-fa notare Bertucco- l’intera impalcatura del ricorso si regge sugli atti della precedente amministrazione la quale aveva affermato che il Comune non sarebbe mai stato in grado di reggere il recupero dell’Arsenale con le sue sole forze. Al di là degli aspetti legali che toccherà ai legali del Comune dipanare, le successive azioni intraprese per il risanamento del bene, hanno chiaramente smentito queste premesse del tutto politiche e del tutto strumentali. “Siamo di fronte all’ennesima impresa”, conclude Bertucco, “sedotta e poi nei fatti tradita dalle promesse delle amministrazioni Tosi che per approvare questo project aveva calpestato la volontà dei cittadini e le prerogative del Consiglio forzando tutti i passaggi della procedura amministrativa”.