Sabato 26 ottobre, alle ore 20:45, la Chiesa di Santo Stefano a Verona ospiterà un raffinato itinerario musicale dal Rinascimento al Romanticismo, con l’esecuzione del Requiem di Gabriel Fauré, in versione cameristica per coro, soli, quartetto d’archi e organo, e di una selezione di capolavori della polifonia rinascimentale. Questo concerto, intitolato “Un viaggio corale dal Rinascimento al Romanticismo di Fauré”, offrirà l’opportunità di esplorare l’evoluzione della musica sacra europea, mettendo in luce la sensibilità e la spiritualità che legano, pur nella diversità dei linguaggi, queste due epoche lontane.
Il programma è organizzato in due sezioni distinte. Nella prima parte, il Coro da Camera Orlando di Lasso, diretto dal M° Michael Guastalla, eseguirà opere polifoniche del Rinascimento musicale, con brani di autori come Tomás Luis de Victoria, Cristóbal de Morales e il compositore ebreo mantovano Salomone Rossi.
La seconda parte sarà dedicata al Requiem di Gabriel Fauré, un capolavoro del tardo Romanticismo francese che sfugge ai toni apocalittici della tradizione sinfonica di fine Ottocento per assumere un’aura consolatoria e luminosa. Gli strumentisti Eugjen Gargjola al violino, Eva Impellizzeri e Luca Cacciatori alle viole, Silvia Dal Paos al violoncello e Claudio Leoni all’organo, e il coro, offriranno un’interpretazione intima e meditativa che esalterà la tessitura cameristica dell’opera. Nel 1902, a circa quindici anni dalla prima versione del suo capolavoro, Fauré confidò ad un intervistatore: «E’ stato detto che il mio Requiem non esprimeva il terrore della morte, qualcuno l’ha definito una ninna nanna della morte. Ma è così che io sento la morte: come una liberazione, un’aspirazione alla felicità dell’aldilà, piuttosto che come un passaggio doloroso […]. Può darsi che d’istinto abbia anche cercato di uscire dalle convenzioni; da tanto tempo accompagno all’organo servizi funebri! Ne ho fin sopra i capelli. Ho voluto fare un’altra cosa».
L’evento gode del patrocinio della FEDERCORI – Federazione Cori Italiani e dell’Associazione Chorus Inside Lombardia, e ha inoltre ricevuto il contributo dell’Università Mercatorum – Sede di Verona e di Mantovanity.
Il concerto è a ingresso libero.