Partita la campagna di informazione del Comune per evitare gli allarmi infondati da Coronavirus. Manifesti, depliant e materiale informativo, contenenti il decalogo del Ministero della Salute e i corretti comportamenti da seguire, sono in distribuzione nelle Circoscrizioni e negli sportelli comunali aperti al pubblico. Nel caso delle attività economiche e degli esercizi, non sono previste limitazioni d’orario e i bar, a differenza della Lombardia, non devono chiudere alle 18. Nemmeno i ristoranti sono soggetti a limitazioni per pranzi o cene, purché non siano programmati eventi che prevedano la concentrazione di molta gente. Rimane, infatti, il divieto di realizzare feste, anche in spazi privati, con la partecipazione di molte persone. “In parallelo alla difesa della salute, altrettanto importante adesso è la tutela delle attività economiche e dei posti di lavoro – ha detto il sindaco Federico Sboarina. Mi preoccupa il turismo che è uno dei nostri principali settori e che sta già subendo contraccolpi e disdette, come la fiera che è un altro asset fondamentale che sta annullando eventi. L’ordinanza di Zaia per evitare il contagio è uno strumento indispensabile che in Comune a Verona stiamo applicando, ma adesso serve anche altro. Dobbiamo tutti occuparci anche della fase successiva e fare pressing sul Governo, già iniziato dai governatori del Nord, affinché si agisca in maniera seria a sostegno delle nostre imprese. Ai veronesi dico di non farsi prendere da nessun allarme e di non credere alle molte bufale che girano. I nostri bar non chiudono alle 18 come in Lombardia e nei ristoranti non sono ammessi solo gli eventi, le cene non hanno niente a che fare con l’ordinanza. Anche la città di Verona reclama aiuti economici per le sue categorie”.