Sono servite diverse settimane affinché il mondo del calcio prendesse coscienza della gravità dell’emergenza Coronavirus. Ma ormai ci siamo: i principali campionati d’Europa sono stati sospesi e le partite in programma in Champions ed Europa League rinviate a data da destinarsi. L’esempio dell’Italia, il primo paese a decretare il blocco totale del calcio (seppur dopo lungo tergiversare), è stato imitato a ruota in Spagna, Francia, Inghilterra e Germania, seppur con modalità diverse da paese a paese. L’UEFA si è arresa praticamente per ultima, dinanzi all’evidenza di calciatori positivi al virus e intere squadre in quarantena. Nella riunione straordinaria organizzata per martedì 17 marzo si inizieranno a valutare i prossimi passi: come e quando il calcio potrà ripartire.
EUROPEO RINVIATO. E inevitabilmente sul tavolo finirà il rinvio di Euro 2020.Euro 2020 verso lo slittamento. Gli Europei non potranno giocarsi come da programma, è evidente. Il primo tema è legato alla sicurezza: non è pensabile poter mandare avanti un evento internazionale, con 24 squadre sparse in 12 diverse nazioni, a poche settimane di distanza dalla diffusione di una pandemia in Europa. Non esistono ancora stime relative alla tempistica di contenimento del virus che possano consentire di pianificare nel breve termine. E poi c’è una stagione da portare avanti a livello di club, in campo internazionale e domestico, tornei da completare anche per esigenze legate ai contratti stipulati per i diritti tv (dai quali il sistema calcio è largamente dipendente). Sono già in corso, quindi, valutazioni su uno slittamento di Euro 2020 all 2021 per consentire ai vari campionati, oltre che a Champions ed Europa League, di terminare in qualche modo.Il nuovo calendario di Serie A e Champions League.
ALTRE IPOTESI. Per l’Europeo si parla anche di un’ipotesi settembre/ottobre, con slittamento dei campionati nazionali, ma anche questa è piuttosto complicata. E c’è addirittura chi parla dl 2022, visto che i mondiali si svolgeranno in Qatar, ma a dicembre. E quindi, teoricamente, ci sarebbe spazio anche per gli Europei.
CHAMPIONS A RISCHIO. Dalla Serie A alla Champions, vale lo stesso discorso fatto per Euro 2020: nessuno sa quando finirà l’emergenza con contezza sufficiente per poter programmare. Quello che stanno elaborando l’UEFA e le federazioni è solo un piano d’emergenza nella speranza di avere tempo a sufficienza per salvare la stagione.C’è una data oltre cui nessuno, idealmente, vorrebbe andare oltre. È il 30 giugno, il giorno in cui scadono i contratti professionistici, soglia oltre il quale diventerebbe scomodo gestire eventuali accordi in scadenza con una stagione ancora in corso. Molti dei provvedimenti di sospensione delle competizioni calcistiche hanno durata fino ai primi giorni di aprile. In quei giorni andrà riesaminata la situazione alla luce dell’evoluzione dell’emergenza Coronavirus in tutta Europa. Realisticamente non sarà una situazione da on/off: la ripresa (anche alla luce della sospensione degli allenamenti) dovrà essere graduale. L’ipotesi più discussa ai vertici è di condensare il finale di stagione tra maggio e giugno, giocando quasi senza sosta – ogni tre giorni – per recuperare tutti gli impegni in calendario. Ora, intanto, tutti fermi.