EUROCARNE RILANCIA I CONSUMI VALENTE: “UNA FILIERA PIÙ CORTA” Il salone in concomitanza con Fieragricola

La 27° edizione di Eurocarne, il salone internazionale dedicato alla filiera delle carni, per la prima volta si svolgerà in concomitanza con Fieragricola. L’appuntamento sarà dunque a Veronafiere dal 31 gennaio al 3 febbraio 2018, con l’obiettivo di rafforzare la sinergia fra sistema allevatoriale e filiera delle carni, per arrivare al consumatore finale e rilanciare i consumi di un comparto che vale oltre 30 miliardi di euro, il 15% circa del fatturato dell’industria agroalimentare. «L’alleanza con Fiera­gri­cola, evento storico di Verona­fiere, dedicato al comparto primario e giunto alla sua 113ª edizione – ha spiegato Claudio Valente, vicepresidente di Veronafiere – rafforza ulteriormente il ruolo del comparto zootecnico, che già dal 2014 ha iniziato un percorso di riposizionamento e di rilancio. I punti di contatto sono molteplici e vanno dalle diverse tipologie di allevamento, alla filiera corta, per rispondere alle nuove esigenze del consumatore, che sempre più richiede produzioni sostenibili, il rispetto del benessere animale, un’elevata qualità della carne e la conoscenza della provenienza della carne, dei tagli, dei modi per valorizzarli, elementi ritenuti indispensabili per acquistare la carne». Alla presentazione sono intervenuti anche Diego Valsec­chi, direttore commerciale di Veronafiere, Luciano Rizzi, responsabile area Agriexpo e Technology di Veronafiere, insieme a Giuliano Marchesin, direttore di Unicarve e Giuseppe Borin, direttore di Azove. La prova di una crescente attenzione al prodotto Made in Italy è confermato dai numeri, recentemente presentati da Ismea (elaborazioni su dati Istat e Nielsen), in base ai quali nel 2016 si è fermata per la carne bovina la contrazione dei consumi, con le produzioni italiane che hanno tenuto molto di più rispetto alle carni di provenienza estera. Fra il 2014 e il 2016 i consumi di carne italiana sono passati da 10,4 a 10,2 kg/pro capite, mentre per la carne bovina estera è scesa da 7,40 a 6,90 kg/pro capite. Ma l’interesse alla tracciabilità è alta per tutti i comparti: avicunicolo, ovicaprino, suino.