Gennaro, sabato esce dal carcere di Montorio dove è stato recluso. Ma finirà in strada. Gennaro, che è affetto da disagio psichiatrico, si troverà senza un tetto. Così la moglie, che è attualmente ospite in una struttura, ha lanciato una disperata richiesta d’aiuto che è stata raccolta da Sbarre di Zucchero, il movimento nato ad agosto del 2022, che si occupa della sensibilizzazione a favore di tutte le tematiche inerenti ai detenuti.
La moglie ha spiegato che il marito con invalidità psichiatrica accertata all’80% (schizofrenico bipolare con episodi di autolesionismo) si ritroverà a girovagare e dormire per le strade di Verona. La signora, dicono a Sbarre di Zucchero, sta chiedendo aiuto ai servizi sociali locali ed ai servizi psichiatrici che avevano in cura il marito, al fine di trovare una struttura adatta dove lui possa trovare sistemazione e cure necessarie, ma l’unica soluzione propostale è troppo onerosa per le sue attuali disponibilità economiche, per cui è totalmente impossibilitata a sostenere una spesa mensile di 600€ (la differenza di 450€ la metterebbero i servizi sociali) per una sistemazione nella quale il signor Gennaro dovrebbe procurarsi comunque da solo lenzuola, farmaci e tutto il necessario.
La speranza della moglie di Gennaro è che le istituzioni si facciano vive per dare aiuto concreto al marito.
A dimostrazione che il gravissimo problema di gestione e trattamento dei detenuti psichiatrici non finisce con l’espiazione della pena ma si amplifica soprattutto dopo la scarcerazione, lasciando nel dramma i familiari e rendendo le vie delle nostre città meno sicure, come successo pochi mesi addietro con l’omicidio della psichiatra Barbara Capovani, uccisa da un suo paziente, ex detenuto.
Così Sbarre di Zucchero chiede con urgenza la presa in carico immediata della situazione del signor Gennaro agli organi preposti per evitare nuove tragedie.
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