Continua a dare frutti l’attività avviata dalla Procura della Repubblica veronese, su impulso del Procuratore della Repubblica Raffaele Tito, finalizzata ad affermare il principio della “certezza della pena”.
Grazie all’impiego della Polizia Giudiziaria – per la Polizia di Stato tramite la sezione “Catturandi” della Squadra Mobile scaligera – viene data concreta esecuzione alle posizioni ormai definitive tramite l’inserimento di mandati di cattura negli appositi circuiti internazionali. L’obiettivo principale è quello di garantire che le persone condannate con sentenza definitiva in Italia, e fuggite successivamente in paesi esteri, scontino concretamente le pene a cui sono sottoposte.
Negli ultimi giorni, sono stati rintracciati quattro soggetti gravati da un ordine di cattura emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Verona e Venezia, in ambito nazionale ed europeo.
In particolare, il 19 e il 21 novembre sono stati arrestati in Romania due cittadini rumeni, rispettivamente uno di 42 anni, per tentata ricettazione in concorso, furto in abitazione o con strappo aggravato in concorso (tutti fatti commessi in provincia tra il 2014 e il 2017), e l’altro di 50 anni, per tentato furto aggravato e tentata rapina (fatti commessi rispettivamente a Trieste nel 2015 e a Verona nel 2019).
L’attività di ricerca dei catturandi, che si erano già resi irreperibili in Italia, è stata estesa in ambito Schengen tramite il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e in collaborazione con i collaterali organismi esteri. Proprio gli input positivi sulla sua localizzazione in Romania avevano dato modo alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Verona di emettere un Mandato di Arresto Europeo affidato per l’esecuzione agli operatori della sezione Catturandi della Squadra Mobile.
Il 42enne, ora, deve scontare una pena di 3 anni, 11 mesi e 29 giorni di reclusione, mentre il 50enne
dovrà scontare una pena di 1 anno, 4 mesi e 20 giorni di reclusione.
Il 2 dicembre, invece, in Svizzera è stata arrestata una cittadina rumena di 35 anni, perché colpita da ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Verona per rapina aggravata in concorso ed estorsione (fatti commessi in provincia nel 2018).
Anche in questo caso, l’attività di ricerca degli agenti della sezione Catturandi della Squadra Mobile è stata estesa in ambito Schengen tramite il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e in collaborazione con i collaterali organismi esteri. Proprio gli input positivi sulla sua localizzazione prima in Romania e poi in Svizzera hanno dato modo alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Verona di agevolare le Autorità elvetiche nel consentire l’arresto della donna ai fini estradizionali e consegnarla alla Polizia di Frontiera di Como Ponte Chiasso a disposizione della Autorità Giudiziaria italiana.
Infine, nella mattinata di ieri, gli operatori della sezione catturandi della Squadra Mobile scaligera hanno arrestato a Verona un cittadino italiano di 42 colpito da ordine di esecuzione per la Carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Venezia.
L’uomo – pluripregiudicato per reati in materia di stupefacenti e contro il patrimonio – era già stato condannato alla pena detentiva di 2 anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia, commessi a Venezia tra il 2015 e il 2017. Nel 2023, lo stesso aveva ottenuto dal Tribunale di Sorveglianza di Venezia la sospensione della pena a seguito di istanza di ottenimento della misura alternativa dell’affidamento in prova al servizio sociale. Successivamente, però, tale richiesta è stata rigettata dal medesimo organo giudiziario, che ha di conseguenza ordinato l’arresto immediato del 42enne e il suo trasferimento al più vicino istituto di pena per estinguere la pena commisurata.
L’uomo, dopo essere stato individuato un appartamento in città, è stato accompagnato alla Casa Circondariale di Montorio.