Il piano vaccinale messo a punto con le regioni e le province «funziona a pieno ritmo». Ha aperto così la conferenza stampa il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, confermando che domani arriveranno le prime dosi del vaccino di Astrazeneca.
Per le primule, i padiglioni per la somministrazione dei vaccini, sono giunte quattro offerte. In Italia ci sono 293 punti di destinazione dei vaccini. Le somministrazioni avverranno poi anche in altre strutture, come le residenze per anziani. Quando tutti gli anziani si saranno vaccinati nei 1.300 punti di somministrazioe inizialmente previsti, questi smetteranno di essere utilizzati e se ne aggiungeranno progressivamente altri decisi dalle regioni. A questi si aggiungeranno anche le primule, i padiglioni per la somministrazione dei vaccini, per i quali sono giunte quattro offerte.
Entro marzo, ha detto Arcuri, «potremmo avvicinarci alla vaccinazione di 7 milioni di italiani». É «quello che si può fare», ha detto il commissario, visto che nel primo trimestre l’Italia avrà il 50% delle dosi di vaccino che erano inizialmente previste. «A gennaio abbiamo ricevuto 2,3 milioni di dosi, a febbraio ne avremo, se le previsioni saranno rispettate e noi confidiamo in questo, ne riceveremo 4,2 e a marzo 8,2 milioni. In totale avremo nel primo trimestre 14,7 milioni di dosi – ha concluso Arcuri – quando ne avremmo dovute avere 28 milioni».
«L’arrivo di un terzo vaccino che è quello di AstraZeneca è atteso per domani e sarà stoccato a Fiumicino nelle sue prime 249.600 dosi, così andremo a implementare la campagna vaccinale. Il vaccino di AstraZeneca è stato approvato con l’indicazione di somministrarlo a chi ha tra 18 e 55 anni, perciò abbiamo condiviso con le Regioni un percorso parallelo nella campagna di vaccinazione, continuando intanto a dare il vaccino di Pfizer e Moderna a chi è più a rischio per abbassare la letalità», ha detto il commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri, spiegando la rimodulazione della campagna vaccinale.
«Con i vaccini AstraZeneca avviamo un percorso parallelo orientato a frenare la diffusione del contagio a opera degli under-55: vanno somministrati a insegnanti, forze dell’ordine, forze armate, lavoratori dei servizi essenziali, opiti e lavoratori delle carceri e ospiti e lavoratori delle comunità. In questo caso l’obiettivo è abbassare la moltiplicazione dei contagi, mentre con i vaccini Pfizer e Moderna si punta a contrastare la letalità che purtroppo ha superato i 90mila decessi».“