Eroi della domenica e protagonisti “alla rovescia”. Vediamo come sono andate le cose per le squadre veronesi, in una giornata che ha visto Chievo, Calzedonia e Tezenis vittoriose; Hellas e Virtus ko…
DI NOIA 8. Entra e timbra subito il cartellino, che altro chiedergli? Arrivato al Chievo in sordina e reduce da un brutto infortunio, s’è ritagliato spazio fino a conquistarsi una maglia da titolare e la fiducia di Marcolini. Come ripagarlo? Con un gol “alla Marcolini” e tanti saluti alla Cremonese. Per dirla alla Califano, “tutto il resto è…Di Noia”.
DI CARMINE 8. Beh, di sicuro lui esce vincitore da Bergamo. Magari dirà che sono due gol inutili, ma i gol non sono mai inutili. Prima doppietta in serie A, un altro messaggio a Juric e alla società. “Cercate una punta? Eccomi qua”. Bravo e serio, merita tutto quello che si sta conquistando.
STOYTCHEV 7,5. Toh, guarda un po’ che Calzedonia… Va a sfidare Modena e il suo passato, Andrea Giani. Match delicato, sulla carta molto difficile, se in campo non andasse la veras Calzedonia. Quella che Stoytchev ora non vuole più perdere. Quella che può essere per tutti una mina vagante.
DIANA 7. La prima è sempre delicata, soprattutto se fuori casa. La Tezenis offre a coach Diana la prima risposta che aspettava. Vince, magari soffrendo oltre il lecito, ma era questo il primo obiettivo. Il resto verrà. L’inversione di tendenza c’è stata, ora Diana può lavorare senza ansia. La strada è giusta.
FARAONI 5,5. Uno dei meno brillanti del Verona a Bergamo e questa è un po’ una novità. Faraoni ha abituato così bene, che fa notizia una sua prestazione sottotono. Capita anche ai grandi. Una giornata storta non cancella tutto quello che di buono Faraoni ha fatto finora.
OBI 5,5. Idem come sopra, con l’aggravante di un periodo di buio piuttosto lungo. Non è questo il giocatore che in B può e deve fare la differenza. Anche con la Cremonese, una prova di ombre e di idee appena abbozzate. Eppure ha tutto per essere quel giocatore che Marcolini aveva ammirato in avvio di stagione.
FRESCO 5. Spiace, ovvio, ma stavolta la sua Virtus batte in testa e lui è, come sempre, onesto nell’analisi e nell’autocritica. “Ho sbagliato a impostare la partita”, commenta. La Reggio Audace (cioè la gloriosa Reggiana) passa facile al Gavagnin, riportando a terra i rossoblù. Una lezione da meditare. A volte, certe sconfitte insegnano più di una vittoria…