Che impatto hanno le novità apportate dalla Regione del Veneto alla disciplina delle strutture ricettive e sul sistema turistico di Verona e provincia? Se n’è parlato nella sede della Confcommercio in via Sommacampagna, con l’assessore regionale al turismo, Federico Caner, presenti Paolo Arena, presidente della Confcommercio di Verona, Paolo Artelio, presidente del Consorzio “Lago di Garda Veneto e Giulio Cavara, presidente dell’associazione Albergatori di Verona e provincia. “Noi”, ha detto l’assessore regionale Caner vogliamo difendere l’offerta, punendo gli abusivi e tutelando le aziende corrette”. In base all’anagrafe regionale, nel 2015 gli alberghi nel Veneto erano 3.028 con 214mila posti letto. Nei primi mesi del 2016 si è registrata una piccola riduzione, ma il dato che balza all’occhio è però quello riguardante i B&B, in crescita costante negli ultimi anni: nel 2015 se ne contavano 3.152 per 15.253 posti letto. Nella prima metà del 2016 c’è stata una flessione dell’11 per cento, determinata, con buona probabilità, da una migrazione di questa tiupologia verso quella delle locazioni turistiche. “Se questa migrazione dovesse essere una furbata”, ha detto, la Regione Veneto intende smascherarla”. Sulla stessa lunghezza d’onda si è messo Paolo Arena. Anche a Verona i dati parlano chiaro: le locazioni turistiche note all’amministrazione comunale sono 552 e quelle in offerta sono invece oltre 1.700. “Un enorme e strisciante albergo diffuso”, ha detto. Per Arena serve un lavoro di squadra con Stato, Regioni, Comuni, Finanza, Agenzia delle Entrate per venire a capo di un fenomeno in continua espansione.