I sessant’anni della sua strepitosa carriera li ha festeggiati a maggio dell’anno scorso in Arena con un doppio concerto. Un evento indimenticabile, un profluvio di applausi. Il pubblico è rimasto incantato e incollato alla poltrona nonostante la pioggia Sono state due serate storiche per l’anfiteatro. Un vanto per Verona. Ennio Morricone è stato un pezzo importante d’Italia. Ha esportato il genio nostrano nel mondo. Il maestro è morto nella notte in una clinica romana dov’era ricoverato per le conseguenze di una caduta. Si era rotto il femore. Non ce l’ha fatta. Il grande musicista e compositore, premio Oscar, autore delle colonne sonore più belle del cinema mondiale, da “Per un pugno di dollari” a “Mission”, passando per “C’era una volta in America” a “Nuovo cinema Paradiso”, ci ha lasciati. Il Paese perde uno dei suoi uomini migliori, e però ciò che Morricone ha dato all’Italia non verrà mai scalfito dal passare del tempo. Il maestro, pur essendo conosciuto principalmente come autore delle più belle colonne sonore, si è contraddistinto per l’ampia produzione orchestrale, corale, solistica, ed anche lirica. La formazione completa e lo studio continuo l’hanno reso un professionista di straordinario livello e un punto di riferimento per numerose generazioni. Il sovrintendente della Fondazione Arena, Cecilia Gasdia, che ha avuto l’onore di esibirsi con lui nell’Auditorium Rai, lo ricorda con grandissima stima: «È sempre triste dare l’addio ad artisti così straordinari che tanto hanno dato al mondo della musica e della cultura. Se ne va una mente eccelsa, un musicista poliedrico che grazie a un talento innato e a una vena inesauribile uniti a uno studio continuo ha creato musiche ci hanno fatto sognare e che resteranno per sempre nel cuore di tutti noi. La sua eredità impagabile, vestita con l’umiltà dei grandi, sopravvivrà per sempre». Toccante anche il ricordo del sindaco Federico Sboarina: «Un grande artista e un grande amico di Verona. Ennio Morricone è stato il più grande compositore di musica da film. Memorabili i suoi brani come le sue esibizioni in Arena. La sua scomparsa è un lutto per il mondo artistico internazionale e per la nostra città». Ciao Maestro: Verona ti deve molto.
Tutta la carriera del grande maestro
Il nome di Ennio Morricone resta indissolubilmente legato a quello dell’amico e regista Sergio Leone, da ‘Per Un Pugno di Dollari’ a ‘C’era Una Volta in America’: i due hanno scritto pagine indimenticabili della storia del cinema, dando vita a un tessuto narrativo in cui le immagini e le note sono intrecciate, trovando reciproca ispirazione e motivazione. Il percorso del grande compositore, dall’utilizzo dello pseudonimo Dan Savio dei primissimi anni ’60, a divenire il nome più celebre e noto della musica per il cinema, è passato attraverso la collaborazione con registi come Bertolucci, Bellocchio, Pontecorvo per poi approdare a Hollywood e quindi lavorare, tra gli altri, con Roland Joffe, Brian De Palma, Mike Nichols, Oliver Stone e Quentin Tarantino: più di 500 i film firmati da Morricone in oltre 60 anni di carriera. Morricone è nato a Roma il 10 novembre 1928, diplomato in tromba, composizione, strumentazione e direzione di banda al Conservatorio di Santa Cecilia. Ha debuttato nel cinema con ‘Il Federale’ di Luciano Salce del 1961 mentre si faceva strada come arrangiatore delle più famose canzoni italiane dei primi anni ’60 (suoi gli arrangiamenti di Sapore di Mare di Gino Paoli, Se telefonando di Mina, Abbronzatissima di Vianello). La svolta nella vita del compositore arriva quindi grazie al sodalizio con Leone, suo compagno di classe alle elementari. La prima colonna sonora è quella di Per Un Pugno di Dollari, pellicola destinata non solo a inventare un genere che verrà celebrato a livello internazionale, ma anche a cambiare il modo di raccontare il west americano. Le note di Morricone daranno musica a un immaginario che resta scolpito nel susseguirsi delle generazioni. “La conquista dell’Ovest americano – dirà 50 anni dopo Quentin Tarantino – non esisterebbe senza le note di Ennio Morricone”. Seguiranno quindi ‘Per Qualche Dollaro in Più’, ‘Il Buono Il Brutto e Il Cattivo’, ‘C’era Una Volta il West’ e infine ‘Giù la Testa’. La collaborazione con Leone prosegue fino all’opera perfetta e finale del regista romano: ‘C’era Una Volta in America’, del 1984, capolavoro del cinema mondiale con Robert De Niro, James Wood e Joe Pesci. Nel frattempo Morricone aveva composto le colonne sonore di film come Cittadino al di sopra di ogni sospetto, Sacco e Vanzetti, Metti Una Sera a Cena e quindi l’approdo americano: Mission e Gli Intoccabili, tra gli altri, prima della collaborazione con Tarantino, da sempre suo grande ammiratore. Oltreoceano Morricone non fu sempre da tutti compreso e apprezzato, dopo ben 5 candidature non premiate, solo nel 2007 arriva il primo Oscar, premio alla carriera. Quel 25 febbraio la platea gli tributò però una standing ovation di memorabile lunghezza “per i suoi magnifici e multiformi contributi nell’arte della musica per film”. A consegnarli la statuetta l’attore, e regista, Clint Eastwood, volto e icona dei western di Leone. Un secondo Oscar arriverà nel 2016 per ‘The Hateful Eight’ di Tarantino. Nell’ultima stagione della sua vita Morricone si è dedicato alla Direzione di Orchestra, portando in giro per il mondo le sue musiche. Nell’estate del 2006 il Maestro viene invitato a dirigere l’Orchestra filarmonica della Scala di Milano, che lui porta in tournèe a Verona, a Taormina e molti altri fra i teatri più importanti d’Italia. Nessuno come lui è stato capace di creare sulle sue note una narrazione immaginifica che è patrimonio del cinema, ha scritto di lui una delle più note riviste cinematografiche americane, introducendo una sua intervista. Lui allora osservò: “La musica è intangibile, non ha sembianze, è come un sogno: esiste solo se viene eseguita, prende corpo nella mente di chi ascolta”.