Il Veneto deve darsi una scossa. Come? Conquistando l’autonomia. Ma quella energetica. Tagliando le unghie a Enel che ha il dominio praticamente esclusivo delle concessioni elettriche e idroelettriche. Solo che queste concessioni scadranno nel 2030 e nel 2029. Quindi il piano industriale cui sta lavorando Agsm-Aim per il quinquennio 2025-2030 sta mettendo nel mirino una disegno strategico regionale, superando quella logica che era stata dibattuta per anni dell’asse del Brennero, con alleanze da Trento con Dolomiti a Mantova. Questo non è più il dossier principale, si verificano le possibilità industriali su singoli business. Perché il business vero, che il presidente di Agsm Aim Federico Testa ha in mente è quello di tenere in Veneto le quote di mercato oggi occupate da Enel. E per questo Testa, che è stato presidente di Enea, l’Agenzia nazionale per l’energia e parlamentare del Pd ed è professore di economia all’Università, ha lanciato la proposta di una grande alleanza politica a sostegno di questo progetto industriale tutto veneto per recuperare il controllo del business sulle reti elettriche e sull’idroelettrico. “Vogliamo che AGSM AIM sia attore protagonista e innovativo in questo scenario -ha spiegato Testa – Il consigliere delegato e tutto management aziendale stanno lavorando per presentare al CdA ai soci e agli stakeholder del territorio il piano industriale, ponendo la massima attenzione agli effetti che le nostre linee di azione avranno sulle comunità locali, perché riteniamo che AGSM AIM debba essere un punto di riferimento per la crescita sostenibile del territorio, con l’impegno a condividere con stakeholder e comunità obiettivi e risultati”. Il mercato dell’energia è forse quello che più ha avuto scosse telluriche negli ultimi anni: “Il mondo sta cambiando, i mercati in cui operano le aziende pubbliche e private sono cambiati e continueranno a cambiare a ritmi sostenuti nei prossimi anni. La crisi dei grandi modelli centralizzati o di grandi attori industriali e finanziari, che non rispondono alle esigenze dei territori, è sotto gli occhi di tutti”. Ma soprattutto è un mercato molto, molto rigido, con una complessità tale per cui “è molto difficile scaricare sulle comunità locali i benefici che potrebbero generarsi da scelte industriali che guardino maggiormente alla creazione di valore condiviso. E’ ai territori che la politica deve tornare a rispondere ed è lì che deve indirizzare le scelte di politica industriale. In questo senso, non bisogna illudersi che ciò che ha funzionato nel passato possa continuare a farlo anche nel futuro, stando fermi. Dobbiamo individuare le strade che ci aiutano a cambiare: questo è un invito, forte, che mi sento di fare ai nostri soci”. E i sindaci di Verona, Damiano Tommasi, e di Vicenza Giacomo Possamai hanno già dato il loro benestare. Inoltre il progetto di conquistare energia autonoma per il Veneto ha trovato ovviamente grande entusiasmo in Regione, con gli assessori Marcato e Conte in prima linea per conto di Zaia. “Personalmente ritengo che l’autonomia, ben strutturata e pensata, possa essere uno strumento per valorizzare le specificità locali, migliorare l’efficienza e rispondere alle esigenze del territorio in modo mirato. A tal proposito ritengo ad esempio che la regione Veneto, con gli importanti attori pubblici e privati che la compongono, potrebbe giocare un ruolo importante nella partita per il rinnovo delle concessioni delle reti elettriche e di quelle idroelettriche”.
Autonomia energetica in cerca di rete. Le concessioni garantiscono all’Enel 300 milioni all’anno. Non male se restano qui
Le concessioni per le reti elettriche garantiscono ad Enel 300 milioni l’anno, se una quota restasse sul territorio veneto non sarebbe male. “E sono un asset strategico per lo sviluppo del territorio, per abilitare quella transizione energetica che ci viene richiesta e che riteniamo necessaria. AGSM AIM e ritengo anche altre aziende pubbliche del territorio sono pronte per raccogliere questa sfida”, dice ancora Testa, “poiché riteniamo che le concessioni delle reti elettriche e degli impianti idroelettrici siano un elemento chiave per garantire una gestione locale di risorse strategiche. Una maggiore autonomia nella gestione delle reti come opportunità per innovazione, transizione energetica e sostenibilità, andando nella direzione che il modello di mercato ha già preso, ovvero elettrificazione e produzione distribuita con impianti di taglia medio-piccola. Rinnovo quindi l’impegno a collaborare con istituzioni e comunità per garantire un futuro energetico sostenibile e lancio un appello alle istituzioni locali e nazionali affinché riconoscano l’importanza delle concessioni delle reti e degli impianti come parte integrante di un percorso verso l’autonomia in ambiti strategici per la crescita e il benessere delle comunità locali e come elemento fondamentale per il futuro del Veneto”. Nello specifico, Agsm-Aim chiede di avere le spalle coperte, politicamente e finanziariamente per presentarsi alle gare per il rinnovo delle concessioni che scadranno sì nel 2029 e 2030 ma i criteri per presentarsi alla corsa dovranno già essere chiari l’anno prossimo. E il gruppo veronese-vicentino avrebbe già la disponibilità di Ascopiave, altra grande multiutility veneta, per un’alleanza di scopo al fine di conquistare parte delle concessioni per le reti elettriche e l’idroelettrico. Si tratterebbe di portare sul territorio centinaia di milioni a vantaggio delle imprese e dei territori, Comuni e famiglie. MB
Traguardi e Pd «E’ un’opportunità»
Il piano industriale da qui al 2030 che Agsm-Aim sta studiando per arrivare ad un’autonomia energetica sfidando Enel nel rinnovo delle concessioni per reti elettriche e idroelettrico, trova il sostegno non solo della Regione con gli assessore Roberto Marcato e Mario Conte della Lega ma anche di TRaguardi e del Pd a livello locale. “La proposta del presidente Testa di un sistema fra le multiutility del Veneto per l’acquisizione delle reti del territorio conferma che sono le persone e le competenze a fare la differenza quando si tratta di elaborare strategie industriali in un comparto così complesso e strategico” si legge in una nota di Traguardi. “La prospettiva di un Veneto proprietario delle sue reti elettriche, e di AGSM-AIM che in questa partita gioca il ruolo di player capofila, non può che vederci favorevoli, perché offrirebbe a Verona e all’intera regione una straordinaria opportunità di crescita industriale, in un settore fondamentale per lo sviluppo della nostra economia e che diviene ogni giorno più strategico”. Il segretario provinciale del Pd Franco Bonfante assicura che “Le idee del Presidente Testa sono molto utili a favore del nostro territorio, delle imprese e delle famiglie e il PD veronese ne condivide percorso e obiettivi. Il richiamo al lavoro di squadra tra i vari attori veneti necessario ad acquisire il controllo delle reti di distribuzione dell’energia elettrica e idroelettrica rappresenta una delle rare volte in cui sentiamo declinare il tema dell’autonomia in senso inclusivo e solidaristico, finalizzato cioè a garantire ricadute positive su territori e persone in difficoltà, al di fuori della logica esclusiva che finora ha caratterizzato la voce predominante. Siamo di fronte ad una nuova azienda, Agsm-Aim, che ha la voglia, le competenze e i mezzi per crescere, e vuole cogliere le opportunità per farlo, interrompendo anni di sostanziale immobilismo e di ragionamenti circolari”.