Da più parti in queste settimane si sono levate grida d’allarme in relazione all’escalation dei prezzi delle materie energetiche e alle ricadute sui costi delle bollette di famiglie e imprese. Uno dei settori più colpiti è senza dubbio quello alberghiero, cuore pulsante di Verona.
“Nel nostro settore, già tra i più penalizzati dalla pandemia – dice Giulio Cavara, presidente di Federalberghi Confcommercio – Verona – la prima parte del 2021 non aveva ancora fatto registrare una ripartenza significativa; nella seconda parte dell’anno si è innestato un fenomeno di aumento generalizzato di costo delle materie prime, tra cui quelle energetiche, che rischia di mettere in ginocchio il comparto. Gli alberghi e le attività ricettive stanno subendo da una parte una forte diminuzione dei flussi turistici e dell’occupazione e dall’altra l’aumento dei costi”.
Federalberghi-Confcommercio Verona supporta la resilienza dei propri soci albergatori, che, con notevoli sforzi, mantengono le loro strutture funzionanti nonostante la congiuntura molto negativa: “Avvertiamo che la situazione non può essere sostenibile se protratta troppo a lungo nel tempo”, sottolinea Cavara. “Ci troviamo ad affrontare dinamiche che hanno una natura e una dimensione internazionale, non possiamo illuderci di esserne esclusi, tuttavia riteniamo che offrire ai nostri associati i servizi di una consulenza professionale consenta loro di affrontare in modo consapevole uno scenario complesso, lavorando su due fronti: l’ottimizzazione dei consumi e delle condizioni economiche”.
Quali strumenti sono oggi a disposizione degli albergatori? “Federalberghi Confcommercio Verona – risponde Cavara – promuove da 15 anni il Gruppo d’acquisto Energia, che raggruppa le più importanti strutture cittadine. Vista l’eccezionalità del periodo storico, assume particolare rilevanza operare con logiche di gruppo.