L’emergenza freddo ai tempi del Covid19. Attivo dal 23 novembre, sulla base del nuovo piano d’intervento, che tiene conto delle normative su sicurezza e distanziamento sociale, il servizio del Comune di Verona per l’accoglienza invernale delle persone che vivono in estrema marginalità. Quasi 200 i posti totali che saranno messi a disposizione sul territorio cittadino per accogliere uomini e donne che versano in grave stato di difficoltà, privi di dimora e in strada, con l’aggiunta di 90 nuove sistemazioni.
Quest’anno, oltre al rafforzamento dei posti letto disponibili e alle attività di supporto, si aggiunge la necessità di contrastare il rischio di diffusione dell’infezione da Coronavirus e, contestualmente, tutelare la popolazione senza dimora ospitata nei centri di accoglienza. Per questo, è stato necessario riformulare, in collaborazione con tutti i soggetti pubblici e del privato sociale coinvolti nell’attività di aiuto, il piano di intervento operativo da lunedì 23 novembre 2020 al 31 marzo 2021 (salvo allungamento di date per avverse condizioni atmosferiche o per sopraggiunte necessità connesse alla proroga dello stato di emergenza sanitaria da Covid 19). Il servizio prevede anche la fonitura del pasto caldo serale.
Il servizio di accoglienza invernale è stato illustrato, in diretta streaming, dal sindaco Federico Sboarina e dall’assessore ai Servizi sociali Maria Daniela Maellare.
Piano d’intervento – utenza maschile. Accanto ai 102 posti attivi durante tutto l’anno (40 messi a disposizione da ”Il Samaritano” nelle strutture Casa Accoglienza La Locanda e 62 dall’Asilo notturno Camploy), ne saranno messi a disposizione ulteriori 79.
I nuovi posti letto saranno disponibili: 20 al dormitorio in via Spagnolo; 24 alla struttura Ca’ d’inverno in via Corbella, per soggetti vulnerabili che necessitano di un’accoglienza anche diurna e di assistenza. Un servizio, quest’ultimo, realizzato in collaborazione con Caritas Diocesana e sostenuto da Fondazione Cariverona.
Ancora, 18 posti alla struttura in San Zeno in Monte, gestita dall’associazione Casa Nostra; 3 messi a disposizione dalla Coop Milonga; 18 dal Centro Cooperazione Giovanile Internazionale alla Casa Bertoni in via Mazza. In totale saranno messi a disposizione 181 posti letto, di cui 102 per l’accoglienza “ordinaria” e 79 per quella “straordinaria”.
Utenza femminile. Accanto ai 10 posti dell’asilo notturno di via Molise, saranno messi a disposizione, ulteriori 8 posti al dormitorio professionale di via Mulino Nassar 35 della Coop Self.
Il servizio di assegnazione dei posti sarà gestito dallo Sportello Unico Accoglienza che già coordina le richieste dei posti letto per l’accoglienza “ordinaria”. All’interno di questo servizio, che prevede l’ascolto di chiunque senza dimora esprima il bisogno di un posto letto, lo Sportello si attiverà, come per gli anni passati, in un’attività di “filtro” anche per il target di utenza di cittadini extracomunitari in possesso di un documento identificativo, ma privi di un permesso di soggiorno. Negli spazi adibiti alle attività dello Sportello Unico Accoglienza verrà predisposto un ambulatorio dedicato allo screening preventivo all’accesso ed al monitoraggio periodico degli ospiti degli asili notturni cittadini, volto all’immediata individuazione di casi di infezione da Covid 19.Distribuzione pasti. A tutti ospiti degli asili notturni è garantita la cena. Continua inoltre a funzionare il sistema delle mense diurne gestite dal privato sociale, seppur provato anch’esso dalla pandemia in corso (operative le mense dei Frati di San Bernardino, di via Prato Santo, della Fevoss a Santa Toscana e dei Padri Filippini la domenica).
E’ in fase di pianificazione un’attività di supporto al volontariato per la distribuzione di cibo alle persone senza dimora, in considerazione della temporanea chiusura dovuta all’emergenza sanitaria della mensa dei Frati del Barana. Il servizio sarà effettuato in collaborazione con La Ronda in via Campo Marzo.