Tutti a dire che “Frey e Cesar sarebbero serviti, oltre a Meggiorini” ed eccola qui l’emergenza difesa. Puntuale. Squalificato Leverbe, infortunato Vaisanen, resta Rigione, cui sarà affiancato Di Noia. Jolly preziosissimo, ma tutto da scoprire come centrale. “Ha tutto per far bene” assicura Aglietti, che non cerca alibi e tiene alta l’asticella. “Cerchiamo di essere noi stessi, senza tante storie”.
Storie non ne fa, ma certo la coperta è corta. Fuori anche Obi, di Meggiorini s’è detto, se guardi la panchina nonc’è molto da stare allegri. Sembra la Primavera: Pavlev, Karamoko, Morsay, Farrim, Zuelli, Enyan eccetera eccetera. Sembra la Primavera e invece è estate e fa molto caldo, per tanti motivi. Ce la farà il Chievo?
“Io lo spero” dicevano ieri mattina Enzo Zanin e Walter Curti, due che sono dentro la storia del Chievo e che soffrono nel vederlo in difficoltà. “Deve farcela, se resti in B diventa tutto più complicato, sia economicamente, sia tecnicamente”.
Lo sa bene anche il presidente Campedelli, impegnato a disegnare il Chievo del futuro, ma alle prese con i troppi nodi del presente. Stipendi arretrati, partenze importanti non solo tra i giocatori, un clima che non aiuta certo a restare con la testa al campo. Anche se Aglietti, vecchio del mestiere, invita a non guardare a questo. “Qui conta solo la classifica, contiamo solo noi”. Qui conta solo vincere, tutto il resto, adesso, “sta a zero”.