Durante la settimana irreprensibile direttore di banca, nei fine settimana culturista di valore: potrebbero sembrare attività in antitesi, ma sono la quotidianità di Emanuele Brutti.
Veronese, abita a San Giovanni Lupatoto dove da anni dirige la filiale della Sparkasse, Cassa di Risparmio di Bolzano. Attento, scrupoloso, sul lavoro, è apprezzato da colleghi e clienti. Ma la grande passione di Emanuele è da sempre la palestra.
Emanuele Brutti, culturista di valore
Emanuele Brutti racconta la sua esperienza come culturista di valore: “Avevo 16 anni quando mi sono iscritto per la prima volta in palestra. Adesso ne ho 53 e continuo a frequentarla con la stessa voglia, lo stesso divertimento”.
Brutti non si scompone quando gli si fa notare la singolarità della sua passione, unita alla sua attività lavorativa. “In Banca vesto giacca e cravatta, difficile intuire la mia figura che, indubbiamente, è scolpita dagli allenamenti quotidiani. Quindi diciamo che quando sono in Banca sono un bancario a tutti gli effetti, magari – afferma sorridendo – anche un po’ noioso”. La noia della routine che, tuttavia, non scalfisce l’altro ruolo, quello del culturista, famoso in Italia e anche in Europa.
“Ci vuole dedizione – continua – poco prima di una gara c’è, indubbiamente, un ritmo di allenamenti davvero serrato. Mi alzo presto e faccio una seduta dalla 7 alle 8 del mattino. Doccia e poi mi incammino verso la banca. Ho la fortuna di aver realizzato con il tempo una palestra attrezzata in casa e lavorare a poche centinaia di metri dalla mia abitazione. Alla sera altra seduta dalle 19 alle 20. Principalmente è un allenamento di pesi. Alla fine parliamo di circa 12 allenamenti a settimana. Ma il sacrificio maggiore è quello alimentare.
Ci sono settimane in cui non posso superare le 1600, 1700 calorie giornaliere e, considerando l’allenamento, posso assicurare che è davvero poco. Ci sono poi i risultati che ho raggiunto che sono stati un ulteriore sprono. Intanto iniziare questo sport alla mia età è, perlomeno, singolare”.
Vittorie, titoli e ambizioni
“Comunque – prosegue – ho vinto diverse volte il titolo italiano, l’ultimo lo scorso mese a Rimini e sono stato campione europeo della mia categoria. Adesso sto preparandomi per il Mondiale. Ci sono due federazioni e dunque due possibilità, o Monaco di Baviera oppure Valencia in novembre. Sarà una bella sfida, soprattutto con me stesso”.
Brutti ricorda che “una sera tornando a casa dalla palestra ho detto alla mia compagna che mi sarebbe piaciuto gareggiare. Lei mi ha risposto: e cosa aspetti a farlo. Avevo già 46 anni”. Emanuele ammette che a frenarlo è stata “la cattiva nomea che aveva il culturismo in particolare in relazione al doping.
La mia federazione si chiama, infatti, natural bodybuilding per sottolineare il concetto del naturale, di nessun artificio chimico. Purtroppo, però, la situazione non è migliorata in questi anni, anzi. Ormone della crescita, steroidi, anabolizzanti. Ci sono degli aumenti muscolari impressionanti ma li vedi quando sono artificiali. Perchè lo faccio? Perchè mi piace, semplice. Mi piace la fatica, soffrire per me è un divertimento. Qualche volta si soffre di più a fare il direttore di banca”, sorride divertito.